00 16/12/2007 12:45
CHE COSA TIENE UNITO UN RAPPORTO?

Sicuramente deve esistere un rapporto armonioso all'interno della coppia e questa armonia deve essere considerata preziosa dalla coppia stessa. Secondo Sternberg, vi sono tre elementi determinanti: l'attrazione fisica (che non è eterna), il sentimento d'amore ed i fattori cognitivi. I fattori cognitivi sono importantissimi: "ti conosco e mi stai bene per quello che sei". E' il presupposto più importante per essere certi che quella con cui stiamo è effettivamente la persona con la quale si vuole condividere il destino.
Compensazione e complementarietà. Spesso si afferma, pensando al proprio partner: è la mia mezza mela, la metà coincidente con me, mi è complementare, mi completa, insieme siamo una unità. Sembrerà strano ma affermazioni di questo genere, rappresentano le premesse di sfascio di un rapporto. Il partner non è colui o colei che ci compensa. Ogni individuo deve essere intero per poter amare; non si deve fare una scelta per compensare le proprie mancanze. Il grosso problema è rappresentato dalla maturità individuale, che consente una scelta consapevole. Da una analisi statistica emerge che il 67% negli USA ed il 30% in Italia delle coppie sono separate. Emerge che nella maggior parte dei casi per gli Stati Uniti d'America ed in una buona parte dei casi in Italia, la scelta di un partner per la vita appare poco consapevole.
Quali sono i motivi che possono creare instabilità nella coppia?
Più frequentemente di quanto possiamo immaginare è il nostro inconscio e non la nostra coscienza a governare le scelte importanti della nostra vita. L'inconscio, per effetto di bisogni e relazioni insoddisfatte del nostro passato (rapporto padre/figlio-a, madre/figlia-o, ingranaggi di famiglia ecc.) domina le nostre scelte e ci porta a ripetere sistematicamente i medesimi errori. Il vissuto dei genitori, cioè come i genitori di un individuo si sono relazionati tra loro. I bambini osservano tutto. Osservando i disegni della loro famiglia, realizzati dai bambini, si ottiene un quadro generale di come il bambino sta vivendo la sua famiglia. Un bambino che non si è potuto fidare dei suoi genitori nel primo periodo della sua vita, sarà incline alla diffidenza esagerata, nella vita adulta. E' il caso di quelle mogli e di quei mariti sempre dubbiosi, che fanno vivere al proprio partner una condizione di continuo ed ingiustificato "stato di prova".
Se non ci siamo sentiti riconosciuti da bambini, mediante l'indifferenza o la svalutazione: tu non vali nulla, ma cosa vuoi fare.. ecc. La tendenza a trattare con sufficienza ed a svalutare il nostro partner sarà presente. Non è piacevole vivere a fianco ad una persona che ci svaluta. Se siamo stati giudicati continuamente, mai una lode, sempre un giudizio su quello che facevamo. L'adulto con questa esperienza infantile è incline allo scontro, alla reazione eccessiva: ecco, non mi dici questo perchè... Sei sempre lo stesso e non cambi mai... La convivenza opprimente con la famiglia di origine, legami simili alla prigionia, i genitori che si sono oppressi a vicenda, il desiderio di fare il "patto col diavolo" pur di uscire velocemente dalla famiglia, come dalla prigionia.
Esistono individui che da bambini non hanno conosciuto l'intimità, che hanno vissuto rapporti poco intimi con i loro genitori, figure fredde, che prendono poco in braccio i loro bambini, che non li coccolano, non li accarezzano, non li baciano a sufficienza. Un passato più o meno traumatico lascia sempre tracce nei tratti del carattere di un individuo e senza un "contatto" con il proprio rimosso, senza la curiosità di conoscere se stessi, risulta difficile poter dedicare amore ad attenzione ad un altra persona.
Molte persone vivono con il timore di perdere la propria identità e la propria indipendenza. Una identità che può diventare repressa all'interno della famiglia: "non devi fare questo, non devi uscire, ecc. Senza conoscere l'ego non è possibile superarlo.
Questo fenomeno, riferito al dominio dell'inconscio, è stato definito da Sigmund Freud la terza ferita all'orgoglio umano. E tanto operante quanto le difese di un individuo sono tali da non consentirgli di ammettere il problema stesso e quindi di iniziare un percorso per fare qualcosa di quello che altri hanno fatto di lui (A. Sartre).
La maturità. Una visione infantile ed illusoria del rapporto di coppia non può funzionare nel tempo. L'egocentrismo (io, io, io, io...tu mi devi dare..) ed il il narcisismo seguono il principio del piacere ed il troppo fa male quanto il troppo poco, in un rapporto. Una fissità adolescenziale per immaturità si nutre della ribellione, di affermazione di se. Ha bisogno di autonomia, ribadisce pedantemente i concetti e gli aspetti egoistici della personalità (si pensa solo ai viaggi, alla palestra, ai gruppi dei pari, alle avventure, ad iniziative emozionanti, da brivido, sport estremi ecc.). La visione illusoria, tipica di una visione immatura della vita, avvia comportamenti apparentemente autolesionistici: "lo sposo anche se ha tanti difetti, è destino; io lo farò cambiare". Un senso di onnipotenza, capace di trasformare tutto a proprio piacimento, anche le persone.
Aspirazioni e aspettative. La visione matura di un rapporto è equlibrata. Le aspirazioni e le attese sono congrue con la realtà. Quando queste sono esagerate, eccessive e non realistiche, "mi aspetto che mio marito all'occorrenza mi faccia da papà, mia moglie è una persona straordinaria, non è come le altre.. ecc.", queste distruggono il rapporto.
Il rapporto d'amore in una coppia sana è un rapporto che non ha bisogno di conferme eccessive, straordinarie e continue, è una aurea via di mezzo, in armonia, non troppo e non troppo poco. La libertà ed autonomia di ogni appartenente alla coppia è presente e non eccessiva. E' difficile stare nel mezzo, tra terra e cielo, dove ci appartengono sia le qualità del cielo che quelle della terra (Confucio).
Dipendenza e indipendenza. Non possiamo amare una persona della quale siamo dipendenti. I figli odiano i genitori dai quali dipendono troppo. La dipendenza provoca l'abbruttimento di un qualsiasi rapporto. Svilisce, svaluta, umilia l'individuo dipendente e stufa, annoioa la parte oggetto della dipendenza stessa.

COSA DEVE POSSEDERE UNA COPPIA STABILE?

La maturità sufficiente di ogni individuo (genitalità freudiana)
Una identità ben definita.
La parità nel rapporto (condivisione e solidarietà)
Attrazione fisica (complementarietà), ci si deve piacere
Sentimento d'amore
Fattori cognitivi (amo te perchè ti conosco e mi stai bene)
Essere entrambi persone mature

QUANDO UNA PERSONA E' MATURA?

Sostanzialmente quando è capace di essere se stessa ed in rapporto con gli altri. La persona matura è consapevole della propria unicità ed è l'artefice di questa realizzazione; è altrettanto capace di considerare l'unicità del partner.
E' in positiva evoluzione della propria libido (orale - anale - fallica - genitale) vedi: sviluppo psicosessuale in psicoanalisi, fai clic qui. Vive una soddisfacente relazione sessuale con il proprio partner. La complementarietà in una coppia è fondamentale. La sua assenza crea una grave frustrazione, al punto da non poter sostenere il rapporto.
E' in armonia con la società, si è realizzata positivamente con gli altri. Ad esempio l'adolescente non può essere una persona matura, perchè è in continua opposizione con gli altri.
La persona matura è libera dalle pulsioni libidiche verso figure negative introiettate (si tratta degli "ingranaggi" di famiglia d'origine, madre/strega cattiva, padre/drago-autoritario/normativo ecc. La prigionia inconsapevole di queste pulsioni caratterizza la coazione a ripetere).
Coscientizzazione. La persona matura è entrata in contatto con i suoi problemi inconsci e li ha integrati, veicolando positivamente le proprie pulsioni aggressive. Aggressività utilizzata per la professione di avvocato dei deboli, il chirurgo che salva vite umane ecc. Piuttosto che, ad esempio, picchiare la gente. Dare agli altri non impoverisce, ma arricchisce.
Appoggio e sicurezza non devono essere elementi sostanziali del rapporto. La sicurezza deve essere dentro ogni individuo, indipendentemente dall'altro. In un buon rapporto di coppia, la coppia cresce insieme. La dove uno dei due cresce e l'altro no, dopo molto tempo ogni appartenente della coppia ha la sensazione di convivere con un estraneo, non ci si riconosce più ed i ricordi piacevoli che hanno unito si dimostrano molto diversi alla realtà quotidiana. Spesso questi problemi sono avviati da una mancanza di dialogo, non si cerca insieme il modo per trasformare, rendere positivo il rapporto. Ogni individuo si "arrocca" all'interno di se e non comunica, vive in uno stato di assedio psicologico, per paura.

PAURE E CAPACITA'

L'amore senza condizioni è una utopia. L'armonia non è il naturale svolgersi delle relazioni di coppia durevoli (decine e decine di anni di vita insieme). Si tratta di un lavoro alimentato dall'amore, dalla volontà, nonostante tutto, di rimanere insieme.
Quali sono le paure e le possibilità all'interno delle dinamiche della coppia?
La capacità di comunicarsi i propri valori. Ci siamo mai chiesti se siamo stati in grado di dare la corretta consistenza alla comunicazione di quanto riteniamo un valore per noi? E' importante raccontare se stessi con estrema sincerità. Diversamente il nostro partner riceverà una maschera di noi e non la nostra vera personalità.
Capacità di rispettare i sentimenti, i valori dell'altro ed i propri.
Paura di non essere capiti. Chi non è stato compreso nel suo passato, non ha motivo apparente per ritenere che il partner sia in grado di comportarsi umanamente. E' un grave errore, la comprensione vicendevole è alla base di ogni rapporto umano, soprattutto in un legame di coppia.
I limiti. Dobbiamo accettare i limiti di ciascuno (questo non lo so, questo non lo so fare, puoi aiutarmi a fare questa cosa ecc.), stare insieme non è una prestazione. Il nostro partner non deve vivere nel terrore di non essere accttato. Occorre comprensione ed empatia.
Sapersi mettere in discussione per evolvere. Non esiste solo il nostro punto di vista.
Capacità di condividere il dolore di essere ferito. Mi hai ferito, forse non lo ha fatto intenzionalmente, desidero comunicartelo subito, perchè ha fiducia di te. Sono certo/a che non te ne approfitterai. E' la sfiducia che alimenta la paura che l'altro se ne approfitti.
Capacità di tollerare gli sbagli e perdonare. Errare è umano e tutte le persone prima o poi commettono errori. Ricercare la perfezione nel partner non è certo una manifestazione di amore.