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Psicocinesi e percezioni extra-sensoriali -

Ultimo Aggiornamento: 17/02/2009 04:31
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17/02/2009 04:03

Alpha e Omega

Gli psicobiologi sono scettici delle affermazioni secondo cui una coscienza matura esisterebbe prima della nascita e dopo la morte. Le presunte prove scientifiche per una vita oltre la morte (per esempio: Moody 1975; Osis e Haraldsson 1977) sono difettose, logicamente ed empiricamente (Alcock 1979; Puccetti 1979; Siegel 1981). Oltre a inconsistenze e a difetti metodologici, molte affermazioni dei sostenitori dell'ipotesi di una sopravvivenza dopo la morte sono ulteriormente minate da un concetto di morte chiaramente antiquato.

Secondo i moderni criteri neurologici, i pazienti che si suppone siano "ritornati dall'aldilà" non sono mai morti, solo rianimati da un arresto cardiopolmonare (ACP) - cioè, una temporanea interruzione del battito del cuore e della respirazione. Poiché le cellule cerebrali non cessano di funzionare immediatamente dopo un ACP, l'attivitàmentale può continuare (sebbene degradata dalla deprivazione di ossigeno/glucosio e da altri cambiamenti neurochimici) per alcuni minuti dopo l'ultimo battito del cuore e l'ultimo respiro.

Il morire è un processo composto da vari stadi, reversibile finché non soccombono certe cellule importanti del tronco cerebrale e della neocorteccia. Quindi, un paziente con una neocorteccia silenziosa può ancora respirare e presentare delle pulsazioni ma essere clinicamente morto; chi soffre di un ACP temporaneo non presenta pulsazioni e respirazione ma non è cerebralmente morto. Ricordi del periodo precedente alla rianimazione non implicano un aldilà perché, fortunatamente, questi pazienti non sono mai cerebralmente morti. Il criterio oggi usato in molte società moderne per definire la morte legale è costituito dall'interruzione irreversibile della comunicazione tra cellule critiche del cervello.

Altre pseudoscienze attribuiscono capacità cognitive e motivazionali al nascituro - alcuni sostengono che il feto possa comprendere le conversazioni dei genitori e possa subirne danni psicologici persistenti. Le farneticazioni Scientologiche di L. Ron Hubbard (1968) circa la vita nell'utero iniziarono come fantascienza e sono oggi bollate, appropriatamente, come religione, ma è specialmente preoccupante quando professionisti presumibilmente accorti fanno affermazioni simili ignorando ben chiare diffide neurologiche. Le loro prove si basano sui "ricordi" di adulti con problemi psicologici sufficientemente preoccupanti da richiedere delle cure terapeutiche. Lo psichiatra Thomas Verny (1981) modella le sue teorie di psicopatologia in base a ciò che i pazienti gli dicono sulle loro memorie fetali. Arthur Janov (1970), fondatore del sospetto movimento dell'"Urlo Primario", asserisce che le nevrosi nascono dai ricordi del trauma della nascita, e Leonard Orr offre la cura: alleviare la nascita iperventilando in una vasca da bagno piena di acqua calda (per una buona critica, vedi Rosen 1977).

I ricordi dall'utero sono estremamente dubbi, data l'immaturità del cervello fetale. Il sistema uditivo raggiunge un funzionamento rudimentale nell'ultimo trimestre della gravidanza, e poco dopo la nascita si può abituare il bambino a compiere diversi movimenti in risposta ad altrettanti suoni verbali (Aslin et al. 1983). Tuttavia, estrapolare da queste semplici abilità la congettura che i feti comprendano le conversazioni degli adulti, e anni dopo ne risentano, offende il buon senso e le notevoli ricerche sullo sviluppo del bambino.

Verny sostiene che "tutto ciò che una donna pensa, sente, dice e spera influenza il suo bambino non ancora nato" (citato da Cannon 1981). Questo legame mistico tra le coscienze della madre e del feto è incompatibile con l'IPN poiché non esiste alcun legame neurale tra i loro cervelli.

Sebbene forti tensioni durante la gravidanza possano avere degli effetti a causa di alterazioni nelle componenti chimiche intrauterine, è difficile immaginare come specifici pensieri e sensazioni della madre possano raggiungere ed essere riconosciuti dal cervello del feto. Le speculazioni di Verny riguardano un presunto legame telepatico tra la madre ed un'incredibilmente precoce mente fetale. Ricordano le vecchie superstizioni secondo cui le madri gravide spaventate dagli elefanti avranno bambini deformi e quelle che rubano daranno alla luce dei ladri.

Sebbene gli psicofisiologi siano semplicemente divertiti dalle congetture di Verny, è poco propizio che le sue credenziali di psichiatra ingenerino una fiducia diffusa. Ho incontrato molte madri di bambini con problemi di sviluppo il cui fardello è stato inutilmente sovraccaricato di senso di colpa - credevano che i loro pensieri ambivalenti durante una gravidanza difficile dovessero essere stati la causa della condizione dei loro bambini.

Studi competenti sulla memoria dei bambini non ispirano fiducia nei presunti ricordi prenatali (White e Pillemer 1979). Ci sono spiegazioni alternative del perché la gente creda di ricordare la vita nell'utero o in incarnazioni precedenti (Alcock 1981; Loftus 1980; Zusne e Jones 1982).

Ci sono prove che i ricordi sono immagazzinati come modificazioni strutturali nei circuiti neurali (Squire 1986). Vista l'improbabilità del fatto che questi meccanismi siano già pienamente funzionanti prima della nascita, è logicamente impossibile che delle esperienze così immagazzinate sopravvivano la disintegrazione del cervello. Le credenze prevalenti che la conoscenza possa essere ottenuta da incarnazioni precedenti o da una "mente universale" (custode di tutta la passata conoscenza e creatività) sono non solo implausibili ma anche avviliscono ingiustamente le conquiste sbalorditive dei singoli cervelli umani
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