Gli oggetti d'amore
Copyright by THEA 2007
Ognuno di noi potrebbe scoprire (in un tempo più o meno ragionevole) che esiste un filo conduttore nella vita di chi è felice: l'amore. Questa non è certo una novità, anche se chi in passato ha esaltato le potenzialità dell'amore lo ha sempre fatto pensando che fosse un punto d'arrivo: in realtà è un punto di partenza per capire la vita.
Una precisazione necessaria. Per amore (andrebbe scritto con la A maiuscola!) non s'intende l'amore per una persona, amore su cui milioni di adolescenti basano tutta la loro giovinezza (in questo errore si riflette la loro immaturità, anche se questo giudizio può dar loro fastidio!), ma l'amore per un qualunque oggetto esistenziale: una persona, un'arte, uno sport, un'occupazione, un'idea ecc. L'amore per il nostro partner è dunque solo un caso particolare d'amore.
Analizzando le esistenze delle persone felici, si scopre facilmente che:
1. lo stato emozionale positivo si mantiene con l'amore,
2. amare non è sufficiente per avere una vita felice (ved. la capacità d'amare).
Il primo punto si attua attraverso gli oggetti d'amore. Anche nel linguaggio comune, amare è un verbo transitivo che presuppone un complemento oggetto, per amare occorre avere qualcosa/qualcuno che è oggetto del nostro amore.
In realtà di diversi oggetti che sono degni della nostra attenzione (cioè che possono aumentare la qualità della nostra vita, prerequisito essenziale perché qualcosa possa candidarsi al ruolo di oggetto d'amore) possono essere di svariata natura. Anticipando la discussione successiva, l'amore per essere tale deve possedere alcuni requisiti:
* conoscenza
* stabilità
* indipendenza.
Fra poco li vedremo in dettaglio, ma se manca uno di essi, l'oggetto d'amore diventa qualcosa d'altro, incapace di essere impiegato al massimo per la nostra felicità. Vediamo i vari casi:
Hobby (passatempi) - Manca la conoscenza, l'approfondimento del proprio oggetto d'amore. Manca lo studio di esso, il coinvolgimento oppure la semplice frequenza con cui si fruiscono.
Mode - Manca la stabilità. Il nostro rapporto è temporaneo, magari coinvolgente, ma non duraturo.
Manie (dipendenze) - Manca l'indipendenza. Un concetto molto difficile da digerire è che se si ama veramente qualcosa o qualcuno non se ne è schiavi.
Gli idoli
idoloAccanto a questi casi si è portati spesso a interagire con concetti cui affidiamo ciecamente la nostra vita con la speranza che ci ricambino con gioia, serenità, felicità. Sarebbero oggetti d'amore che, se accettati, porterebbero a una condizione automaticamente positiva dell'esistenza.
Di solito questi oggetti d'amore imposti (idoli) derivano dai condizionamenti sociali e/o familiari subiti nell'infanzia e nell'adolescenza. Infatti, essendo idoli, non vengono mai messi in discussione ed è difficile crearsi idoli da adulti: se si ha spirito critico non si accetta nulla ciecamente e quindi si è immuni da questa situazione, se invece non lo si ha, difficilmente si cambiano gli idoli giovanili per altri dei. Vediamone alcuni: matrimonio, lavoro, figli, onore, amore (per un partner), ricchezza, fama ecc.
Molti idoli appartengono a quelle che il Well-being chiama condizioni facilitanti: avere un buon matrimonio facilita la vita, idem per una buona posizione economica, per un buon lavoro, per una buona famiglia ecc. La differenza sostanziale è che chi li adora ciecamente dimentica il "buon" che deve esserci, lo dà per scontato. Per l'adoratore l'idolo è buono di per sé, diventa un valore su cui si basa la sua autostima da successo. Se mi sposo è il giorno più bello della mia vita, se non mi sposo sono un fallito.
Purtroppo alcune correnti di pensiero hanno irrobustito la consistenza degli idoli nella società, impedendo a gran parte della popolazione di arrivare a veri oggetti d'amore e alimentando quell'autostima da successo che è una pessima autostima.
Come liberarsi dagli idoli? Semplicemente con la verifica molto critica che l'idolo migliori la nostra qualità della vita! Se non lo fa... abbattetelo. In questo spirito, nel Well-being si parla di rivoluzione.
La conoscenza
conoscenzaTutto ciò che amiamo in modo costruttivo può diventare per noi una luce che ci guida alla serenità e alla felicità. Più luci sono nella nostra vita più facile è vivere. Perché una luce non si spenga o non si trasformi in un fuoco che ci divora occorre amare nel modo giusto. Come abbiamo premesso, tre sono i passi necessari e il primo è la conoscenza.
Può sembrare ovvio, ma non c’è amore dove c’è superficialità. Ci sono persone che si occupano di tutto e scambiano la conoscenza con una banale comprensione degli aspetti più importanti dell’oggetto. In realtà chi ama apprezza i dettagli, le finezze, i continui miglioramenti che può dare solo una partecipazione intensa a ciò che si sta vivendo. Chi ama diventa un esperto di ciò che ama, non gli basta accontentarsi di una sommaria conoscenza. Del resto se amiamo una persona non desideriamo forse conoscerla a fondo?
Alla conoscenza si può collegare la curiosità, una caratteristica neutra dell’animo umano. Può essere positiva quando è conseguenza dell’amore, quando ci porta sempre più in là nella conoscenza, ma è uno stupido difetto quando si limita a una morbosa attenzione per qualcosa di cui tutto sommato non ci importa più di tanto e che comunque non può cambiare la nostra vita.
Quindi: conoscere, conoscere, conoscere. Dove osservate qualcosa di positivo, non siate superficiali, ma cercate di conoscere di più. Approfondite le cose, chiedetevi i perché e gustate ciò che capite e scoprite. Diventati esperti in ciò che amate o imparate a conoscere la persona o l'animale a cui volete bene.
Poiché l'amore si dimostra con le azioni la conoscenza di un oggetto d'amore ha bisogno di tempo, cioè l'oggetto d'amore va coltivato. Quindi la conoscenza è il risultato di studio, tempo e coinvolgimento. Se "amo" una cosa, ma non ho tempo di coltivarla, a livello esistenziale tale oggetto resta un piacevole passatempo e nulla più.