00 22/11/2007 04:19
3.5 L'Io e il Super- Io (ideale dell'io) (S: Freud: L'Io e l'Es, pp.42-58)

[Come dall'Es si sarebbe separato, a contatto col mondo esterno, l'Io, così all'interno dell'Io si sarebbe separato, come conseguenza del superamento del complesso edipico, il Super-Io. Il bambino, attaccato alla madre con tutta la sua piccola vita, fin quasi a identificarsi con lei, avrebbe ben presto provato un sentimento di rivalità nei confronti del padre, rivalità subito repressa, anche a causa della sua identificazione col padre, di cui necessariamente ammira e venera la potenza e la superiorità. Tali sentimenti sarebbero rimasti, assieme al senso di colpa, anche dopo il superamento della grande crisi, e questi sentimenti sarebbero alla base della religione, della moralità e del sentimento sociale.]

Se l'lo fosse solo quella parte dell'Es che viene modificata dall'influsso del sistema delle percezioni, se fosse il rappresentante nell'apparato psichico del mondo esteriore, avremmo da fare con una situazione di fatto assai semplice. Ma si deve invece aggiungere qualcosa d'altro. Altrove sono stati discussi i motivi che ci hanno costretto ad ammettere una differenziazione all'interno dell'Io, che abbiamo chiamata Io ideale o Super-Io . Quei motivi rimangono ancora validi. Ma poiché questa parte dell'Io ha una relazione un pò meno stretta colla coscienza di quella che aveva l'Es, vogliamo chiarire questo fatto nuovo.

Dobbiamo qui fare una digressione. Ci era riuscito di spiegare la dolorosa sofferenza della malinconia coll'ipotesi che l'oggetto perduto è stato di nuovo eretto all'interno dell'Io, ossia che la carica oggettuale viene ora impiegata in una identificazione 1. Ma allora non conoscevamo il significato completo di questo processo e non sapevamo quanto frequente e tipico fosse. Abbiamo capito in seguito che tale sostituzione svolge una grande funzione nella formazione dell'Io e contribuisce molto a configurare ciò che si chiama il suo carattere. All'origine, nella primitiva fase orale dell'individuo, la concentrazione della carica libidica su di un oggetto non differiva dalla identificazione. Si può supporre che più tardi le concentrazioni di carica provengano dall'Es, il quale sente le tendenze erotiche come bisogni. L'Io, che all'inizio è ancora debole, diventa poi consapevole delle concentrazioni di carica e si compiace in esse, o cerca di difendersi da esse mediante la rimozione. Se l'oggetto sessuale deve essere tolto, interviene spesso un'alterazione nell'Io che va descritta come una ricostituzione dell'oggetto all'interno del],io; come succede nella malinconia, non si hanno finora indicazioni più precise di tale sostituzione. Può darsi che l'Io, con questa introiezione ", che è una specie di regressione al meccanismo della fase orale, renda più facile o più possibile la perdita dell'oggetto... Questa trasformazione della scelta di un oggetto erotico in un'alterazione dell'Io è anche un metodo col quale l'Io ottiene un controllo sull'Es e può approfondire le sue relazioni con esso, certamente acquistando una maggiore disponibilità alle esperienze che derivano dall'Es. Quando l'Io assume gli aspetti dell'oggetto fa pressione, per così dire, per diventare lui stesso l'oggetto d'amore dell'Es, quasi dicendogli: " Vedi, tu puoi amare anche me; sono talmente simile all'oggetto!".

La trasformazione dell'attitudine libidica verso un oggetto in libido narcisistica, che qui vediamo, porta evidentemente con sé un abbandono degli scopi sessuali, una desessualizzazione, e quindi una specie di sublimazione. Qui si presenta anzi una questione degna di una più precisa considerazione, se non sia questa la via comune che porta alla sublimazione, se ogni sublimazione non sia ottenuta attraverso la mediazione dell'Io, che inizia col mutare la libido oggettuale di carattere sessuale in un'altra di tipo narcisistico, per poterle dare in seguito un'altra meta...

Quali che siano le successive resistenze del carattere agli influssi delle cariche oggettuali perdute, gli effetti delle prime identificazioni avvenute nell'età più precoce saranno i più generali e duraturi. Questo ci riporta alla nascita dell'ideale dell'Io, perché dietro di essa si nasconde la prima e più significativa identificazione dell'individuo: quella col padre, avvenuta al tempo della preistoria di una persona 2. Questa identificazione non sembra essere l'esito o lo sbocco di una concentrazione di carica libidica su di un oggetto: è infatti diretta, immediata e antecedente a ogni concentrazione del genere. All'opposto, la scelta degli oggetti che appartengono al primitivo periodo sessuale e si dirigono sul padre e sulla madre, sembra che nel decorso normale prendano il loro avvio da tale identificazione e vengano a rinforzare quell'identificazione primaria...



Così si può supporre che il più generale risultato della fase sessuale dominata dal complesso di Edipo sia una durevole modificazione dell'Io consistente nell'instaurazione di queste due "' identificazioni connesse l'una all'altra. Tale modificazione dell'Io conserva la sua specifica fisionomia e si contrappone come Io ideale o Super-Io al rimanente contenuto dell'Io.

Il Super-Io non è però semplicemente un residuo delle prime scelte di oggetti da parte dell'Es ma ha anche il significato di una energica formazione di reazione a loro riguardo. La sua relazione con l'Io non si esaurisce nell'avvertimento: Devi essere così (come il padre), ma comprende anche il divieto: Tu non puoi essere così (come il padre), ossia non . puoi fare quello che egli fa; qualcosa rimane riservata a lui. Questo doppio volto dell'Io ideale si deduce dal dato di fatto che questo Io ideale si è preoccupato di rimuovere il complesso di Edipo, che, anzi, deve la sua esistenza a questo evento rivoluzionario. La rimozione del complesso di Edipo non è stato evidentemente un compito facile.

Poiché i genitori, particolarmente il padre, si sono rivelati come l'ostacolo alla realizzazione dei desideri edipici, l'Io infantile si è rinforzato in tale opera di rimozione, erigendo egli stesso questo ostacolo in sé. In certo qual modo egli ha preso in prestito dal padre la forza necessaria, e questo prestito è un atto estremamente denso di conseguenze. Il Super- lo conserverà il carattere del padre, e quanto più forte era il complesso di Edipo, quanto più rapido è stata la sua rimozione (sotto l'influsso dell'autorità, dell'insegnamento religioso, dell'istruzione, delle letture), tanto più forte diventerà in seguito il dominio del Super-Io sull'Io, sotto forma di coscienza, o come inconscio senso di colpa... A tutti coloro che, scossi nella loro coscienza morale, ci hanno obiettato che ci deve pur essere un'essenza superiore dell'uomo, possiamo rispondere, ora che ci siamo cimentati nell'analisi dell' lo:

" Certo, e questa essenza superiore è l'Io ideale o Super-Io, il rappresentante dei nostri rapporti coi genitori. Piccoli bambini, abbiamo imparato a conoscere questi esseri superiori, li abbiamo ammirati, temuti, e, più tardi, li abbiamo accolti in noi stessi .

L'lo ideale è dunque l'eredità del complesso di Edipo, e, conseguentemente, l'espressione delle tendenze più forti e delle destinazioni più importanti degli istinti libidici. Istituendo questo lo-ideale l'lo ha dominato il complesso di Edipo e nello stesso tempo si è sottomesso all'Es- Mentre l'Io è essenzialmente il rappresentante del mondo esterno, della realtà, il Super Io gli si contrappone come regolatore del mondo interiore, dell'Es. I conflitti tra l'Io e l'ideale rispecchieranno innanzitutto - ora siamo in grado di scoprirlo - il contrasto tra reale e psichico, tra mondo esteriore e mondo interiore.

Ciò che la biologia e i destini della specie umana hanno creato e depositato nell'Es, viene accolto dall'Io in grazia della formazione dell'ideale, e da lui rivissuto in forma individuale. In conseguenza della storia della sua formazione, l'Io ideale è nella connessione più stretta con l'eredità filogenetica, con l'eredità arcaica dell'individuo. Ciò che appartiene alla regione più profonda della vita psichica di un individuo, diventa, in grazia della formazione dell'Io ideale, ciò che vi è di più elevato nell'anima dell'umanità secondo la scala dei nostri valori.

Ma si tenterebbe invano di localizzare l'Io ideale in maniera analoga a quanto si è fatto per l'Io, o di piegarlo a una di quelle analogie colle quali abbiamo cercato di configurare il rapporto esistente tra l'Io e l'Es.

E' facile mostrare che l'Io ideale soddisfa a tutte le condizioni richieste per una superiore essenza dell'uomo. In quanto formazione sostitutiva della passione per il padre, contiene il germe da cui sono nate tutte le religioni. Dal giudizio del dislivello tra l'Io e il suo ideale nasce l'umile, religioso sentimento a cui il credente appassionatamente si richiama. Nel successivo decorso dello sviluppo i maestri, le autorità hanno continuato a svolgere il ruolo prima riservato al padre; i loro comandi e divieti sono rimasti ben fermi nell'Io ed esercitano ora, sotto forma di coscienza morale, la loro censura. La tensione tra le esigenze della coscienza e le " prestazioni dell'Io è sentita come senso di colpa. I sentimenti sociali riposano sull'identificazione cogli altri sulla base di uno stesso Io ideale.

Religione, morale e senso sociale, questi tre contenuti principali della superiore essenza dell'uomo (prescindiamo qui dalla scienza e dall'arte) non formano all'inizio che un tutto unitario. Secondo l'ipotesi formulata in Totem e tabù " quei tre elementi sono stati acquisiti per evoluzione filogenetica dal complesso del padre: la religione e le limitazioni morali dal superamento del complesso di Edipo, i sentimenti sociali dalla necessità di superare i resti di rivalità tra i membri della giovane generazione. In tutte queste conquiste morali pare che il sesso maschile abbia aperto la strada, mentre un'eredità incrociata avrebbe poi portato quel patrimonio anche alle donne. Ancor oggi il senso sociale si produce nei singoli come una sovrastruttura elevata sulle inclinazioni di gelosa rivalità nei riguardi di fratelli e sorelle. Poiché la rivalità non può placarsi, viene sostituita da una identificazione con colui che prima era un rivale.



1 " Solo che io ho attribuito erroneamente a questo Super- lo la funzione di prova della realtà, il che va corretto. E', solo attribuendo il principio della realtà alle relazioni dallo col mondo delle percezioni, che esso riceve la sua prova. - Anche le precedenti affermazioni, del resto vagamente espresse, a riguardo del nucleo dell'Io, devono ora venire ridimensionate nel senso che solo il sistema percezione- coscienza costituisce quel nucleo " [N.d.F.].

2 Forse sarebbe più prudente dire 'coi genitori', perché il padre e la madre non vengono trattati differentemente prima che si abbia una sicura conoscenza della differenza dei sessi " [N.d.F]









Esercizi di analisi



1. Ricostruisci la genesi del Super- Io a partire dal superamento del complesso edipico(vedi).



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2. Attraverso quale processo viene superata la fase edipica?



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3. Perché, secondo Freud, oltre al comando "Devi essere così " il Super- Io contiene anche quello "Tu non puoi" ? A che cosa si sta riferendo?



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4. Si può affermare che il Super- io coincida tout court con la coscienza morale?
Si perché No perché
















5. Alla luce delle tue conoscenze, filosofiche e non, concernenti il problema etico, discuti criticamente l'affermazione freudiana secondo cui "…l'Io ideale soddisfa tutte le condizioni richieste per una suoeriore essenza dell'uomo…",specificando inoltre se ideale dell'Io e Super-Io siano o meno la stessa e identica cosa.



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