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IL TERRITORIO MAYA – IL QUADRO GEOGRAFICO



Osserviamo ora rapidamente il passaggio nel quale i Maya svilupparono la loro sbalorditiva civiltà. A dire il vero, delle centoventitrè famiglie etniche individuate, è innegabile che quella dei Maya ha dato origine alla cultura più brillante, più evoluta, più dotta, oltre che più diffusa e più compiuta dal punto di vista artistico. La straordinaria avventura Maya si colloca grosso modo lungo i primi quindici secoli della nostra era; il suo periodo di maggior splendore si trova tra il III ed il XII secolo e la sua “morte” ufficiale, dal punto di vista militare, risale al 1697 a Tayasal (Peten – Guatemala).

La grandezza raggiunta da quel piccolo popolo poco numeroso, ci sorprende ancor più in quanto lo spazio e lo scenario nel quale questa civiltà si sviluppò presenta un carattere particolarmente ingrato e ostile: o troppa acqua o poca. Forse, accettando il parere di J.Toynbee, è il caso di dire che proprio quella sfida alla natura e la necessità di vincere la terra e gli elementi hanno temprato e rinvigorito l’animo di quel piccolo popolo, sognatore ma deciso.

Situato nel cuore dell’America Centrale, all’estremità Sud-orientale dell’altopiano centrale messicano, il territorio dei Maya occupava una superficie grande quanto l’Italia, estendendosi per circa 900 chilometri, dalle coste del Pacifico, a Sud, fino all’estremità settentrionale dello Yucatan, una specie di sperone che si spinge verso Nord, in direzione del Tropico del Cancro.

Intorno all’universo Maya, i popoli confinanti, parlano soprattutto nahuatl, la lingua del Messicani dell’altopiano centrale. Spesso si usa il termine “Messicano” in contrapposizione a quello Maya per designare in particolare la civiltà non Maya del Messico. In quella zona Maya, tra il Mar dei Caraibi e il Pacifico, si succedono tre zone diverse dal punto di vista naturale: ambiente, vegetazione, clima, tipo di vita cambiano man mano che ci si sposta da una costa all’altra e da Sud verso Nord.