SIM scadute, ottenuto un rimborso

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sonardj
00giovedì 1 marzo 2007 00:03
SIM scadute, ottenuto un rimborso
Interessante decisione di un giudice di pace che accoglie il ricorso di un utente e impone all'operatore telefonico il rimborso del traffico scaduto


È obbligatorio rimborsare il credito delle Sim scadute
(26/02/2007)

Grazie all'introduzione del decreto Bersani sulle liberalizzazioni il credito sulle carte prepagate non potrà più avere scadenza. In passato questo non è mai accaduto: infatti a chi dopo 13 mesi dimenticava di ricaricare la sim veniva tolta la linea e tutto il traffico non usato.

A stabilirlo è stato Riccardo De Miro, giudice di pace della decima sezione di Napoli. La sua sentenza aprirà la strada a tutta una serie di ricorsi che da oggi potranno essere fatti. Il giudice ha infatti stabilito che la disattivazione di una scheda sim è da considerarsi una clausola vessatoria, essendo una regola molto svantaggiosa per il cliente/utente. E quindi deve essere firmata a parte all'atto di stipula del contratto.

In pratica tutti i gestori di telefonia mobile in caso di mancata ricarica della carta per 13 mesi disattivano il numero di cellulare e l’utente perde anche il credito residuo. Ma il giudice ha dato ragione ad un cliente di Napoli, stabilendo che in questi casi la disattivazione è considerata una clausola vessatoria, cioè una regola contrattuale molto svantaggiosa che deve essere firmata a parte al momento del contratto, mai rispettata dai gestori di telefonia mobile.

“La diffusione di questa sentenza - spiega l’avvocato Carlo Claps dell’associazione di consumatori la AIDACON che ha vinto la causa avviata - consentirà agli utenti di poter richiedere gli importi residui sulle schede disattivate, oltre alla richiesta di risarcimento danni per illegittima disattivazione della scheda sim”.


sonardj
00giovedì 1 marzo 2007 00:05
Una delle conseguenze più vistose del pacchetto Bersani sulle liberalizzazioni nella parte che tocca le TLC è la disposizione secondo cui il traffico telefonico acquistato dagli utenti non è soggetto a scadenza. Una novità che ha iniziato a produrre le prime conseguenze.



Riporta infatti MiaEconomia di come un giudice di pace di Napoli, Riccardo De Miro, sia intervenuto in un caso di SIM scadute, costringendo l'operatore telefonico a rimborsare l'utente che ha fatto ricorso contro la cancellazione del credito telefonico non ancora goduto al momento della cancellazione della SIM.

Come noto, infatti, gli operatori mobili fino ad oggi procedevano in automatico a "chiudere" le SIM prepagate acquistate dai clienti quando questi nel corso di 13 mesi non effettuavano alcuna ricarica del traffico. Una cancellazione che portava con sé non solo il numero di telefono corrispondente alla SIM ma anche il minutaggio telefonico già pagato dall'utente.

Secondo il giudice De Miro questa cancellazione va considerata una clausola vessatoria che non può essere inserita in un normale contratto telefonico. Tutt'alpiù può essere sottoscritta dall'utente con una nota specifica a parte.

Si tratta, niente più niente meno, dell'applicazione della riforma Bersani, laddove prevede appunto che il credito telefonico non sia soggetto a scadenza.

Carlo Claps, legale dell'associazione del consumo Aidacon che ha seguito il caso, ha spiegato che "la diffusione di questa sentenza consentirà agli utenti di poter richiedere gli importi residui sulle schede disattivate, oltre alla richiesta di risarcimento danni per illegittima disattivazione della scheda SIM".
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