Proverbi ... italiani e in dialetto

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sonardj
00mercoledì 27 luglio 2005 01:57
Questa nuova idea me viene perchè stasera mia nonna mi ha detto due proverbi antichi [non ricordo]
ed cosi approfondiamo le origini del nostro paese e non solo, della vostra regione forza e coraggio

Spero che mia nonna mi dice di nuovo sti proverbi..
sonardj
00mercoledì 27 luglio 2005 01:57
A buon intenditor, poche parole.
A carnevale ogni scherzo vale.
A casa sua ognuno è re.
A caval donato non si guarda in bocca.
A chi ha paura non basta l'armatura.
A chi non teme il sermone giova poco il bastone.
Acqua passata non macina più.
A far la barba si sta bene un giorno, a prender moglie si sta bene un mese, ad ammazzare il maiale si sta bene un anno.
Agli amanti e ai cacciatori per un piacer mille dolori.
A goccia a goccia si fa il mare.
A lavar la testa all'asino ci rimetti il ranno e il sapone.
Aiuta i tuoi e gli altri se puoi.
Al cuor non si comanda.
A mali estremi estremi rimedi.
Ambasciator non porta pena.
Amor senza baruffa fa la muffa.
A Natale con i tuoi, a Pasqua con chi vuoi.
A Natale sul balcone, a Pasqua col tizzone.
Anno nuovo, vita nuova.
A ogni santo la sua festa.
A pagare e a morire c'è sempre tempo.
A San Martino ogni mosto si fa vino.
A tavola non si invecchia.


sonardj
00mercoledì 27 luglio 2005 01:58
Bacco, Tabacco e Venere, riducon l'uomo in cenere.
Bacio di bocca spesso cuor non tocca.
Batti il ferro finché è caldo.
Buon sangue non mente.

Campa cavallo che l'erba cresce.
Campar senza fatica è una voglia molto antica.
Can che abbaia non morde.
Chi al caso s'affida prende un cieco per guida.
Chi ama bene castiga bene.
Chi ascolta troppa gente conclude poco o niente.
Chi ben comincia è alla metà dell'opera.
Chi dice donna, dice danno.
Chi di spada ferisce, di spada perisce.
Chi di speranza campa, disperato muore.
Chi disprezza, compra.
Chi di verde si veste della sua beltà troppo si fida.
Chi dorme non piglia pesci.
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Chi ha tempo non aspetti tempo.
Chi la dura, la vince.
Chi la fa l'aspetti.
Chi ha torto fa clamore contro l'accusatore.
Chi imbocca tutti i vicoli, troverà tanti pericoli.
Chi lascia la via vecchia per quella nuova, sa quel che lascia ma non quel che trova.
Chi mena per primo, mena due volte.
Chi mostra vende.
Chi muore giace, chi vive si dà pace.
Chi nasce dalla gatta piglia i topi.
Chi nasce tondo non può morir quadrato.
Chi non ha testa, ha buone gambe.
Chi non intende la propria scrittura è un asino di natura.
Chi non muore si rivede.
Chi non risica non rosica.
Chi non sa fare, non sa comandare.
Chi parla poco, dice tanto.
Chi pecora si fa , lupo lo mangia.
Chi presto parla, poco sa.
Chiodo scaccia chiodo.
Chi rompe paga e i cocci sono i suoi.
Chi ruba poco va in galera, chi ruba tanto fa carriera.
sonardj
00mercoledì 27 luglio 2005 01:58
Chi semina sulla sabbia raccoglie solo rabbia.
Chi semina vento raccoglie tempesta.
Chi si contenta gode.
Chi si è scottato con l'acqua calda ha paura anche dell'acqua fredda.
Chi si fa i fatti suoi, campa cent'anni.
Chi si loda si sbroda.
Chi tace acconsente.
Chi tardi arriva, male alloggia.
Chi ti accarezza oltre quel che suole, di sicuro ingannar ti vuole.
Chi troppo in alto va, cade sovente.
Chi troppo la tira la spezza.
Chi troppo vuole, nulla stringe.
Chi va al mulino s'infarina.
Chi va con lo zoppo impara a zoppicare.
Chi va piano va sano e va lontano.
Chi vive di sogni ha meno bisogni.
Chi vuole vada, chi non vuole mandi.
Col fuoco, con la donna e con il mare, c'è poco da scherzare.
Con bocca e lingua castigate, molte pene avrai risparmiate.
Con la moglie a lato l'uomo è sempre beato.
Con le buone maniere si ottiene tutto.
Con le mani di un'altro è facile toccare il fuoco.
Conta più la pratica che la grammatica.
Con un pò di coraggio si finisce ogni viaggio.

Da cosa nasce cosa.
Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io.
Del senno di poi, sono piene le fosse.
Di buone intenzioni è lastricato l'inferno.
Dio ama parlare con chi ama tacere.
Disgrazia e osteria fanno la stessa via.
Dove c'è gusto, non c'è perdenza.
Dove ci son donne innamorate è inutile tener porte serrate.
Dov'è l'innocenza non manca provvidenza.


E' ladro chi ruba e chi gli tiene il sacco.
E' meglio un magro accordo di una grassa sentenza.
Errare è umano, perseverare è diabolico.


sonardj
00mercoledì 27 luglio 2005 02:02
Fa' il bene e scordati, fa' il male e pensaci.
Fanciulli, poveri e polli, non sono mai satolli.
Fa più danno l'apprensione che il malanno.
Fare insegna a fare.
Fidarsi è bene non fidarsi è meglio.
Finché c'è vita, c'è speranza.
Finché l'uomo ha denti in bocca, non sa mai quel che gli tocca.
Fra i due litiganti il terzo gode.
Frutto proibito, frutto saporito.


Gallina che non becca ha già beccato.
Gallina vecchia fa buon brodo.
Gente trista, nominata e vista.
Gente allegra, il ciel l'aiuta.
Gira gira, la freccia cade addosso a chi la tira.
Gli errori dei dottori li ricopre la terra.
Gobba a ponente luna crescente, gobba a levante luna calante.
Guerra, peste e carestia, vanno sempre in compagnia.


I fatti della pentola li sa il coperchio.
Il buon giorno si vede dal mattino.
Il cane morde lo straccione.
Il carbone o scotta o tinge.
Il contadino ha scarpe grosse e cervello fino.
Il dentista mangia coi denti degli altri.
Il difficile sta nel cominciare.
Il giovane ozioso sarà un vecchio bisognoso.
Il mattino ha l'oro in bocca.
Il miglior specchio è un amico vecchio.
Il mondo è fatto a scale, c'è chi scende e c'è chi sale.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Il peggior sordo è quello che non vuole sentire.
Il più conosce il meno.

Il riso abbonda sulla bocca degli stolti.
Il satollo non crede all'affamato.
Il silenzio è d'oro.
Il silenzio, spesso, è una predica eloquente.
Il torto non sta mai da una parte sola.
Il troppo stroppia.
Il vino buono si vende si vende senza frasca.
Impara l'arte e mettila da parte.
In casa del diavolo non parlar di acqua santa.
In casa di galantuomo nasce prima la femmina e poi l'uomo.
In un'ora Dio lavora.
I panni sporchi si lavano in famiglia.
I pifferi di montagna andarono per suonar e furono suonati.


sonardj
00mercoledì 27 luglio 2005 02:03
Mai tardò chi venne.
Mal comune, mezzo gaudio.
Meglio tardi che mai.
Meglio un asino vivo che un dottore morto.
Meglio soli che male accompagnati.


Nel bisogno si conosce l'amico.

Nella botte piccola c'è il vino buono.
Nella casa non c'è pace se canta la gallina e il gallo tace.
Nel pollaio non c'è pace se canta la gallina e il gallo tace.
Nessuno è sfortunato come l'agnello: o è cornuto, o è castrato o è scannato.
Ne uccide più la gola che la spada.
Non c'è due senza tre.
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Non dire quattro se non l'hai nel sacco.
Non è amico mio quel che risparmia il suo e mangia il mio.
Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace.
Non è ricco chi possiede ma chi meno ha bisogno.
Non è tutt'oro quello che riluce.
Non puoi avere botte piena e moglie ubriaca.
Non stuzzicare il can che dorme.
Non tutti i mali vengono per nuocere.


Occhio per occhio, dente per dente.
Occhio non vede, cuore non duole.
Ogni casa ha solaio, cesso, fogna e acquaio.
Ogni botte dà il vino che ha.
Ogni lasciata è persa.
Ogni promessa è debito.
Ognuno è fabbro della sua fortuna.
Olio, aceto, pepe e sale fan saporito pure uno stivale.
sonardj
00mercoledì 27 luglio 2005 02:03
Paese che vai usanza che trovi.
Parla poco, ascolta assai e giammai non fallirai.
Parlare a nuora, perché suocera intenda.
Passata la festa, gabbato lo santo.
Patti chiari, amicizia lunga.
Peccato confessato, mezzo perdonato.
Per ingannare un furbo, ci vuole un furbo e mezzo.


Quando arriva la minestra non c'è più sinistra o destra.
Quando a tordi, quando a grilli.
Quando il piccolo parla il grande ha sparlato.
Quando la fame entra dalla porta, l'amore esce dalla finestra.
Quando la nave affonda, i topi scappano.
Quando la pera è matura, cade da sola.
Quando sono troppi i galli a cantare, non si fa mai giorno.
Quando tutto è di tutti, i tempi sono brutti.
Quando vien la candelora dall'inverno semo fora.


Raglio d'asino non sale al cielo.
Ride bene chi ride ultimo.
Rispetta il cane per il padrone.
sonardj
00mercoledì 27 luglio 2005 02:03
Sacco vuoto non sta in piedi.
Sbagliando s'impara.
Scherza coi Fanti e lascia stare i Santi.
Se ai sessanta sei vicino, lascia le donne e scegli il vino.
Se hai i soldi siedi altrimenti stai in piedi.
Se hai per amico un orso, avrai bisogno di soccorso.
Se non è zuppa è pan bagnato.
Se non t'aiuta la scienza, affidati alla provvidenza.
Se sei onesto Dio farà il resto.
Se son rose fioriranno, se son spine pungeranno.
Se vuoi che la roba si faccia, chiudi la bocca e muovi le braccia.
Se vuoi star bene, mangia poco e dormi bene.
Si dice il peccato, non il peccatore.
Si è prima garzone e poi maestro.
Soldato che fugge, buono per un'altra volta.
Sono meno ridicoli i difetti che le qualità che non abbiamo.
Sono sempre gli stracci che vanno per aria.
Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia.


Tanto la va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.
Tieni la bocca chiusa, se non vuoi che ti sfugga l'oro di bocca.
Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Tra moglie e marito non mettere il dito.
Tra prendere o lasciare occorre ben pensare.
Trotto d'asino dura poco.
Tu sei volpe e io tasso, tu sei furbo ma io ti passo.
Tutti i nodi vengono al pettine.
Tutto è bene quel che finisce bene.
sonardj
00mercoledì 27 luglio 2005 02:09
Uccello in gabbia non canta per amor, canta per rabbia.
Una ciliegia tira l'altra.
Una grande paura nessun medico la cura.
Una mano lava l'altra e tutte e due lavano il viso.
Una mela al giorno leva il medico di torno.
Una noce da sola, non suona nel sacco.
Una pianta che ha molti frutti non li matura tutti.
Una rondine non fa primavera.
Un bel gioco dura poco.
Un po' per uno non fa male a nessuno.
Uomo avvisato, mezzo salvato.


Va con chi è meglio di te e pagagli le spese.
Vecchiaia con pazienza prolunga l'esistenza.
Vedere e non toccare è una cosa da crepare.
Vesti un palo che bel t'appare.
Vive bene chi prende il mondo come viene.
Voce di popolo, voce di Dio.


Zotici e villani discuton con le mani.

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