Paolo Bonolis passa a Mediaset

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sonardj
00mercoledì 18 maggio 2005 04:05
Paolo Bonolis abbandona la Rai e trasloca negli studi Mediaset con un contratto triennale. "Mediaset e Paolo Bonolis - si legge in una nota del gruppo televisivo di Cologno Monzese - hanno raggiunto un accordo professionale in esclusiva di durata triennale: dal 1 settembre 2005 al 31 agosto 2008. Il progetto artistico prevede prime e seconde serate in onda già dall'autunno 2005". Bonolis: "Da Mediaset percepirò circa otto milioni l'anno".

"Un' operazione strategica" realizzata "senza fare follie": così definisce l' acquisto di Paolo Bonolis il vicepresidente di Mediaset, Piersilvio Berlusconi. "Esprimo grande soddisfazione per il ritorno a casa di un artista di altissimo valore. Un artista che in ogni tappa professionale ha arricchito il proprio bagaglio di esperienza e che oggi, al culmine della maturità artistica, si unisce ai grandi professionisti della squadra Mediaset".

L' accordo, sottolinea Piersilvio Berlusconi "è frutto di grande fiducia reciproca: dopo esserci confrontati a lungo, proporremo contenuti fortemente innovativi. E, per farlo, costruiremo insieme una nuova struttura, una sorta di officina delle idee, costituita da un gruppo autoriale e creativo di grande talento". Per Mediaset, aggiunge poi Berlusconi jr., televisione commerciale, "questo accordo rappresenta un' operazione altamente strategica che va ben al di là del singolo programma: in un momento in cui è sempre più evidente la centralià dei contenuti, Mediaset rafforza la propria capacità di creare e offrire al pubblico prodotti pregiati a 360 gradi"


"Sono soddisfatto di poter annunciare il raggiungimento di un'intesa professionale importante con Mediaset". Queste le prime parole di commento di Paolo Bonolis sull'accordo raggiunto con Mediaset. "Desidero precisare che l'accordo economico è assolutamente lontano dalle cifre iperboliche, e sempre inutilmente smentite, che ho letto sui giornali: verte su circa 8 milioni di euro l'anno". "Desidero dire che sono rimasto quanto meno perplesso di fronte all'inaudita pressione massmediologica, da tre mesi, su una mia libera e autonoma scelta di lavoro e di vita. E se l'ho fatta, ovviamente ci saranno stati motivi importanti", aggiunge Bonolis.

"Abbiamo cercato in tutti i modi di persuaderlo a rimanere, tranne di rimanere intrappolati in follie di aste al rialzo che avrebbero compromesso la stabilità economica dell'azienda -spiega Fabrizio Del Noce- La Rai, sia pure parzialmente, è servizio pubblico e sempre parzialmente, vive anche del canone pagato dai cittadini. Non abbiamo quindi rimpianti nel non avere inseguito Mediaset su un campo concepibile per una televisione commerciale ma non per noi".
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