EBRAISMO

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sonardj
00lunedì 9 febbraio 2009 02:36
EBRAISMO

L’ EBRAISMO è la più antica fra le fedi monoteistiche del mondo occidentale. Il suo precursore fu Abramo e il fondatore Mosè. Nacque in Palestina corrispondente in parte con l’odierna Israele. Il termine ebraismo è utilizzato convenzionalmente dalla lingua italiana per indicare la civiltà ebraica, ma dal punto di vista religioso si divide in due fasi: israelitica e giudaica. La prima è relativa alle 12 tribù dei figli di Giacobbe chiamato Israele (nipote di Abramo) e termina con la caduta del regno di Giuda. La seconda fase iniziata in epoca successiva all’esilio babilonese ma è in realtà un proseguimento della tradizione delle 12 tribù.

Caratteristica fondamentale dell'ebraismo è l’assoluto monoteismo. Dio ha parlato al suo popolo e ha stipulato con esso un’alleanza, facendo del popolo di Israele un popolo eletto incaricato di diffondere la fede. Secondo la tradizione israelitica è illecito pronunciare il nome di Dio, è infatti chiamato

Dio esige assoluta fedeltà e obbedienza alle leggi promulgate sul monte Sinai, assiste il suo popolo in virtù dell'alleanza stabilita. Dio invierà il Messia per liberare gli Ebrei dall’esilio e costruire nella terra promessa il regno destinato al popolo eletto; finiranno le guerre e i giusti saranno premiati. Gli Ebrei attendono ancora il suo arrivo (secondo i cattolici, il Messia è Gesù, morto crocefisso).

La religione e il sistema ebraico si basano sulla Toràh (“legge”). Con questo nome sono indicati i cinque libri dell’Antico Testamento attribuiti a Mosè Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio. Contiene la storia del popolo ebreo, regole di vita a cui bisogna attenersi e oltre all’osservanza dei Dieci Comandamenti, vi sono enumerati 613 precetti, alcuni dei quali relativi al cibo, che deve essere “kasher” cioè puro, è proibita la carne di maiale, frutti di mare, crostacei, la carne commestibile deve essere macellata mediante un rituale che non faccia soffrire l’animale ed è vietato cibarsi contemporaneamente di latticini e carni. Altro precetto è la circoncisione da effettuarsi l’ottavo giorno di vita.

Dopo gli anni della diaspora (dal 135 d.C.) quando gli ebrei si persero per il mondo, i rabbini (guide spirituali) iniziarono un attento studio e interpretazione di una tradizione tramandata oralmente. Nacque il Talmud che contiene la sintesi delle leggi orali.

Da allora, in mancanza del tempio, il culto venne praticato oltre che in casa nelle sinagoghe, luogo utilizzato per le preghiere collettive e la vita sociale delle comunità.

L’ebraismo non ha dogmi (escluso quello che definisce la Toràh rivelazione divina) indica piuttosto modelli comportamentali. La salvezza (non solo per gli Ebrei) la si ottiene osservando le sette leggi rivelate da Dio a Mosè: rifiuto dell’idolatria, dell’incesto, della bestemmia, del furto e dell’omicidio, della consumazione di membra di un animale vivente e comportarsi secondo giustizia.

Il libro sacro dell’Ebraismo è la Bibbia (Antico Testamto).


Tra le principali ricorrenze ebraiche ricordiamo:

“Pèsach” la Pasqua, si celebra la liberazione dalla schiavitù egiziana sotto la guida di Mosè. E’ ricordata come “festa delle azzime”, perché si mangia cibo non lievitato, come ad esempio il pane che durante la fuga dall’Egitto non si ebbe il tempo di far lievitare.

“Shabbàt”,il sabato, giorno destinato al Signore e al riposo, bisogna astenersi da qualsiasi attività anche cucinare e rispondere al telefono.

“Rosh Hashanah”, il Capodanno, cade in settembre-ottobre, dura due giorni e celebra l’anniversario della creazione. Dà inizio ai “10 giorni di penitenza”.

“Yom Kippur, il giorno dell'espiazione, cade in settembre o nella prima metà di ottobre. Costituisce il culmine dei “10 giorni di penitenza”. E’ la ricorrenza più sacra per gli ebrei in cui ci si confessa e pente dei peccati commessi durante l’anno contro la legge di Dio. I fedeli trascorrono la giornata pregando e digiunando.

“Sukkot”, è preceduta dal Capodanno e dal giorno dell’espiazione. Si ringrazia il giorno del raccolto avuto nell’anno, per questo è detta anche “festa della mietitura”.

LA STORIA

Secondo la tradizione il capostipite del popolo Ebraico è Abramo, che dopo aver abbandonato per ordine di Dio la Mesopotamia si stabilisce nel sud della Siria. Con il nome Israele fu chiamato

Si ritiene che la religione Ebraica ebbe inizio con Mosè (1290 – 1224 a.C.) Nel periodo della sua nascita gli ebrei erano stanziati in Egitto. Il faraone ordinò che tutti i bambini maschi ebrei fossero uccisi ma la madre di Mosè, lasciandolo andare alla corrente del Nilo in un cesto, riuscì a farlo sopravvivere. Fu salvato dalla figlia del faraone che lo crebbe.

Mosè, fuggito dopo aver ucciso un Egiziano, cominciò a vivere da pastore fino a quando Dio (per gli ebrei Jahve) gli ordinò di salvare il suo popolo dalla schiavitù Egiziana. Mosè andò dal faraone, vedendo rifiutata la richiesta di liberare gli Ebrei, lanciiò sull’Egitto “le dieci piaghe”. Il faraone fu costretto a lasciarli liberi ma quando questi si trovarono davanti al Mar Morto, si videro alla spalle l’esercito Egiziano. Mosè compì il miracolo e il Mar Morto si aprì permettendo al popolo di Israele di passare ma quando gli Egiziano provarono a seguirli, le pareti d’acqua si richiusero su di loro.

Sul monte Sinai, Mosè ricevette da Jahve le tavole dei dieci comandamenti. Dopo 40 anni di pellegrinazioni il popolo Ebraico iniziò la conquista della Terra Promessa cioè la Palestina. Si costituirono in monarchia erigendo Gerusalemme a loro capitale.

Nel 993 dopo la morte di Re Salomone si costituirono due regni: quello d’Israele e quello di Giuda. Il primo fu sottomesso nel 721 dagli Assiri e il regno di Giuda nel 586 dai Babilonesi; la popolazione fu deportata in massa a Babilonia. Gli anni di esilio rafforzarono il senso di nazione prescelta da Dio anche grazie ai profeti. Nel 538 con la caduta dei Babilonesi ad opera di Ciro il Grande, gli Ebrei fecero ritorno in Palestina. Si inaugura in questo periodo un momento di grande fervore religioso, caratterizzato anche da lotte tra fedeli e potere politico che non si attenua neanche durante gli 80 anni di indipendenza sotto il regno degli Asmonei. I Farisei si opposero alla politica di ellenizzazione delle tradizioni ebraiche, rappresentarono una fascia estremista dell’ebraismo;credevano che la religione potesse sopravvivere solo grazie all’osservanza scrupolosa ed integrale delle antiche leggi. Essi possono essere considerati i precursori dell’ebraismo rabbinico che si manifestò dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme ad opera dei Romani (70 d.C.); il popolo ebraico iniziò la diaspora che li disperderà nel mondo e i rabbini riuscirono a mantenere vive le tradizioni radunando i fedeli intorno allo studio delle antiche leggi.

Nel Medioevo si svilupparono delle tendenze mistiche che si espressero nella cabala, un’interpretazione in chiave simbolica della Legge. Dopo l’allontanamento degli Ebrei dalla Spagna nel 1492 questo orientamento mistico venne reinterpretato in chiave messianica che prevede un nuovo mondo fatto di pace e giustizia attraverso la venuta del Messia.

Nel corso della sua storia il popolo ebraico è stato sottoposto a molte persecuzioni, specialmente durante gli anni della seconda guerra mondiale quando i nazisti tentarono il genocidio degli Ebrei.

Nel 1948 fu istituito lo stato di Israele.

Le religiose di sesso femminile sono dette Suore

Il testo sacro del Cattolicesimo è la Bibbia.
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