The Day After - Pc (Anteprima)

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tenorsax1
00martedì 12 aprile 2005 00:00
Il giorno dopo... cosa?

Da anni ormai il mercato brulica di questo tipo di giochi, e l’unica salvezza per chi continua a produrli è proporre qualcosa di nuovo che renda il gioco più appetibile degli altri. La Black Bean ha pensato che l’elemento di distinzione vincente tra The Day After e gli altri titoli del genere potrebbe essere il connubio tra la strategia in tempo reale e quella a turni.
Indossiamo allora la nostra tuta mimetica e partiamo per la guerra, preparandoci a delle battaglie in cui recitare la parte del comandante e disporre a piacimento della nostra carne da cannone.

Dopo aver scelto da che parte stare (Germania, Russia, Stati Uniti o Cina) ci troveremo di fronte ad una mappa in stile Risiko del territorio oggetto del contenzioso tra le nazioni. Sarà grazie a questa mappa che potremo tenere sotto controllo la situazione internazionale, sapere dove si trovano gli eserciti, gli avamposti, gli aeroporti e tutte le postazioni strategiche sia sotto il nostro controllo che sotto quello avversario. Sempre agendo sulla mappa cominceremo a comandare il nostro esercito in una prima fase a turni. Ognuna delle nostre unità mobili (rappresentate con il simbolo di un carro armato) avrà a disposizione una certa distanza da coprire durante un turno. Dovremo quindi decidere come posizionare le nostre armate, difendendo o attaccando a seconda dei casi, e cercare di conquistare (o di non perdere) il maggior numero di postazioni strategiche, come magazzini, aeroporti o cittadine fortificate. A seconda delle conquiste ottenute o subite vedremo modificarsi il confine tra la nostra zona e quella nemica. Terminato il nostro turno anche l’avversario avrà diritto di effettuare i suoi spostamenti di attacco e di difesa. Quando due truppe avversarie vengono a contatto, o quando un avamposto viene attaccato, inizia la fase di gioco in tempo reale, dove finalmente manovreremo ogni singolo soldato per raggiungere i nostri obiettivi. Durante questa fase a turni, purtroppo, si ha l’impressione di muoversi un po’ a caso. Questa sensazione è dovuta anche al fatto che ogni volta che uno dei molti plotoni nemici si avvicina ad una nostra zona, si passa alla fase di gioco in tempo reale e questo comporta un frazionamento continuo di quella a turni, rendendola poco chiara.

Le missioni in tempo reale si dividono in due categorie: attacco e difesa. In entrambe i casi, comunque, dovremo far fuori tutti i soldati, mezzi ed eventuali edifici nemici. I nostri soldati saranno già divisi in squadre, cosicché cliccando su uno di loro selezioneremo anche tutti i suoi compagni. Avremo a disposizione, oltre a fanteria e granatieri, diversi mezzi, tra cui carri armati, camion per i rifornimenti, mitragliatrici da campo e aerei per bombardare. L’interfaccia è molto semplice, anche perché i comandi che le nostre truppe possono eseguire non sono molti e tantomeno originali. Infatti il gioco spesso si riduce a indicare ai nostri militari il prossimo obiettivo da distruggere o aspettare che il nemico attacchi, senza una vera e propria tattica. Non occorre certo essere il Generale Custer per capire qual è il modo migliore per difendere la nostra base se l’unica via per accedervi è un ponte… Inoltre le aree di gioco sono molto piccole e le possibilità di azione ridotte. Non è neppure possibile costruire edifici, addestrare truppe o fabbricare mezzi: una volta persi i nostri militari saremo costretti a soccombere. Al massimo potremo effettuare riparazioni dei mezzi o cura dei personaggi tramite degli speciali camion che avremo a nostra disposizione in ogni missione. Buffa la presenza di trombe d’aria che ogni tanto portano distruzione qua e là, aggiungendo un po’ di casualità alla battaglia. Esiste inoltre un’opzione che permette di saltare la fase di combattimento in tempo reale, lasciando che sia il programma a calcolare il risultato della battaglia sulla base delle forze in campo; non crediamo che molti vorranno usarla, visto che il (poco) divertimento proviene tutto dalle battaglie.

La veste grafica è decisamente spoglia. Il mondo dei videogame ormai ci ha abituati al 3D, ma una grafica in due dimensioni è sempre ben accetta se realizzata come si deve. L’intero scenario, i mezzi e i personaggi sono realizzati in grafica isometrica, e fin qui tutto bene. Purtroppo però le ambientazioni sono scarne, banali e ripetitive, non si può avvicinare o allontanare l’inquadratura, non si può cambiare l’angolazione della visuale (nemmeno 90 gradi per volta). Le animazioni sono minimali, spesso sotto la decenza. Sarà anche difficile scorgere i nostri soldati, se sdraiati a terra, o distinguere i granatieri dagli artiglieri senza selezionarli. Buone invece le musiche, che aiutano a dare un minimo di atmosfera, e le voci dei soldati, che parleranno nella lingua madre della loro patria.

Purtroppo l’impressione è di trovarci di fronte ad un gioco datato, sia nei contenuti che nella realizzazione. Speriamo che le migliorie previste nella versione finale del gioco, riescano a rendere il titolo appetibile agli appassionati del genere.
tenorsax1
00martedì 12 aprile 2005 00:00
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