Space Hack - Pc (Recensione)

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tenorsax1
00lunedì 25 aprile 2005 02:12
Space Hack: la macchina definitiva per uccidere in un corpo umano.

Il titolo da cui trae ispirazione il prodotto Rebelmind è sicuramente Diablo, uno dei prodotti di maggior successo della storia videoludica, in grado di reinventare la formula del genere e dare inizio ad una serie di “cloni” più o meno all'altezza. Fra i tanti discendenti del capolavoro Blizzard, cerca di farsi spazio Space Hack, che s'avvantaggia di un'interessante trama futuristica. Gli eventi raccontati hanno luogo molto avanti nel tempo; la storia inizia con l'imprigionamento di uno degli ultimi grandi eroi dell'umanità, Space Hack appunto, che si è rifiutato di obbedire all'ordine di reprimere una rivolta di minatori su Marte. Ma sulla Terra la sovrappopolazione è ormai un grave problema e per porvi rimedio si è scelta una soluzione drastica ma efficace. Tramite una legge restrittiva vengono istituite delle colonizzazioni forzate. I prigionieri vengono rinchiusi in biosfere, che sono degli habitat naturali artificiali, con tutto il necessario per sopravvivere (incluso un sole artificiale), e inviati verso pianeti lontani non ancora popolati. Una volta arrivati dovranno rendere il pianeta abitabile utilizzando le risorse della biosfera. Così, il nostro eroe viene spedito verso il pianeta Mist a bordo della nave Maximus XV. Durante il lungo viaggio interstellare accade l'imprevedibile: l'entità gravitazionale conosciuta come Nebulosa Nera compare sui radar della nave e, in un baleno, la Maximus XV viene assorbita dalla nebulosa. Al suo interno ben presto gli umani si accorgono di non essere da soli: molte altre navi con i rispettivi equipaggi hanno subito, nel corso del tempo, la stessa sorte; immediatamente la nave viene presa d'assalto da alieni ostili, che una biosfera dopo l'altra, decimano la popolazione carceraria. Solo gli uomini dell'ultima biosfera riescono a mettere in atto una strenue difesa e a respingere momentaneamente l'offensiva aliena. L'unica possibilità di salvezza è arrivare alla sala motori, attivarli e cercare così di fuggire dall'incubo. Ovviamente solo un uomo può riuscire nell'impresa: Space Hack. Così inizia la nostra avventura in questo gioco di ruolo d'azione nel più limpido stile Diablo, che si estende per 45 livelli e 6 mondi differenti. Beninteso, non si sta parlando di un semplice clone: Space Hack ha le carte in regola per ritagliarsi un posto tutto suo nel genere.

Giocabilità
Il sistema di controllo è stato ideato in maniera tale da poter portare a termine l'avventura semplicemente con l'uso del mouse. Anche se nel gioco sono presenti scorciatoie da tastiera per i vari menu e azioni, tutto il titolo può essere giocato con una mano. Con il pulsante sinistro cliccheremo sui nemici per attaccarli o sulla mappa per muoverci; il pulsante destro sarà utile per attivare i dispositivi High-Tech (gli equivalenti alle magie di un gioco di ruolo fantasy), mentre con la rotellina potremo gestire l'inquadratura. Il sistema di gioco non è propriamente originale, ma da i suoi risultati. Dalla base centrale sarà possibile raggiungere le altre biosfere attraverso dei portali, avanzando linearmente per le fasi di gioco mentre compiamo le diverse missioni che ci verranno offerte dai restanti superstiti della biosfera A, da cui inizia l'avventura. Le missioni sono abbastanza varie e in genere si traducono nel raggiungere una certa zona ed eseguire un certo compito (attivare un terminale, salvare dei prigionieri, eliminare una pericolosa minaccia, ecc.). Durante i nostri spostamenti ci troveremo a fronteggiare una infinità di mostri alieni la cui sconfitta ci garantirà oggetti e, soprattutto, punti esperienza con i quali migliorare le caratteristiche del nostro alter ego.

Trattandosi di un gioco ad ambientazione futuristica, gli amanti degli rpg classici dovranno dimenticarsi pozioni e magie, ora sostituiti da oggetti High-Tech. Per combattere i nemici potremo contare su tre tipologie di armi: da corpo a corpo (come spade, randelli, asce e martelli), da distanza (come fionde, archi e balestre) ed ad energia (pistole a raggi freddi, fucili al plasma, ecc). A questo punto qualcuno potrebbe storcere il naso (come d'altronde è capitato al sottoscritto): è possibile che in un futuro remoto si debba ancora combattere gli alieni con una fionda o un randello? Data l'ambientazione ci saremmo aspettati qualcosa di più evoluto come ad esempio dei bei poteri psionici per il controllo della mente e della materia. Per poter sfruttare al massimo le caratteristiche di ogni arma, dovremo utilizzare i punti esperienza per migliorare alcune caratteristiche dell'eroe, a discapito di altre: per eccellere nel combattimento all'arma bianca sarà importante prediligere l'attributo forza, mentre chi preferisce usare armi a distanza non a energia dovrà sviluppare la destrezza; infine chi vorrà incenerire i nemici con pistole o fucili laser dovrà concentrarsi sullo sviluppo dell'intelligenza. Oltre a questi tre attributi ce n'è ancora uno, la resistenza, che determina la quantità di punti ferita. Diversamente dalla maggior parte dei restanti giochi di ruolo, Space Hack non prevede la scelta di una classe, ma sarà il nostro stile di gioco a far virare il personaggio verso una tipologia piuttosto che un'altra. Al raggiungimento di ciascun livello ci verranno regalati cinque punti da ripartire tra i parametri suddetti; è consigliabile fare da subito una scelta decisa sullo sviluppo del nostro eroe, e riversare tutti i punti esperienza per lo più su due caratteristiche, così da innalzarne rapidamente il totale ed avere accesso ad armi più potenti. Ad esempio, sviluppando la forza avremo accesso ad armi da impatto potenti sì, ma che richiederanno un attacco corpo a corpo, esponendo così il nostro eroe ad un eventuale accerchiamento da parte dei nemici; torneranno quindi utili le armature che ne aumenteranno la resistenza. Ragionamenti analoghi valgono per le altre due tipologie. Le armi da impatto principalmente, in minor misura quelle a distanza e le armature, sono caratterizzate dalla resistenza, che rappresenta l'usura dell'arma: sarà utile quindi portare nell'inventario un'arma di ricambio e se possibile rivolgersi ai personaggi non giocanti (NPC) che in cambio della valuta corrente la ripareranno. Abbiamo accennato alla valuta utilizzata nel gioco: a causa della situazione in cui si trova la Maximus XV la moneta di scambio è diventata l'energia. Questa verrà ottenuta principalmente sconfiggendo gli alieni, che rilasceranno accumulatori, e non solo servirà ad acquistare equipaggiamento, armi, per le riparazioni e l'identificazione di oggetti sconosciuti, ma fungerà da ricarica per le armi ad energia, per l'appunto, e per la ricarica degli oggetti High-Tech.

Una considerazione a parte merita l'attributo resistenza. Aumentare tale caratteristica significa poter disporre di un numero superiore di punti ferita e di poter correre per più tempo (resistenza alla fatica). Quest'ultima è da tenere in seria considerazione per aumentare la nostra longevità. La salute potrà essere ripristinata grazie a dosi guaritrici sparsi per il livello o grazie all'intervento di alcuni NPC. Durante un combattimento serrato basterà cliccare sull'indicatore della salute per utilizzare uno degli oggetti adatti allo scopo del nostro inventario. Oltre a questi parametri fondamentali, ce ne sono altri che vengono potenziati grazie ad oggetti particolari; citiamo l'efficacia nei combattimenti, danni inflitti, la resistenza ai tre tipi di raggi laser. Tra gli oggetti equipaggiabili troviamo armature, scudi, elmi e dei biochip che, sebbene molto costosi e rari, aumenteranno in maniera rilevante i nostri attributi. Da quanto visto finora, non si può certo dire che il gioco faccia dell'originalità il suo cavallo di battaglia, ma resta comunque molto intrigante. Uno degli aspetti negativi è la difficoltà generale, fin dagli inizi, ma questo aspetto potrebbe però essere accolto con favore da tutti coloro che trovarono Diablo troppo semplice.

Tecnicamente parlando
Rebelmind ha realizzato un gioco davvero interessante, soprattutto se si tiene conto del budget investito per la realizzazione. Nonostante questo, l'aspetto grafico non ne ha sofferto troppo. Benché semplice, tutto l'universo di Space Hack è tridimensionale, con mappe piene di dettagli, di nemici, di effetti di luce, di esplosioni. Per di più, la varietà dei nemici è molto alta e poco dopo i livelli iniziali appariranno nuove creature a rinfoltire i ranghi dei cattivi. Questo, insieme alla notevole varietà di scenari che attraverseremo, renderanno il gioco poco ripetitivo, almeno graficamente. I requisiti hardware del gioco sono abbastanza bassi e quindi girerà alla perfezione anche su pc datati, poco performanti. Le musiche e gli effetti sonori sono ben fatti. Le musiche incalzanti si adattano alla situazione di gioco e ne esaltano la drammaticità e l'azione. Graditissima la completa localizzazione in lingua italiana, parlato compreso.

Conclusioni
In termini generali, Space Hack è un gioco da tenere in considerazione. Riprende un genere super collaudato e lo ripropone senza paura di cadere nella monotonia e nella ripetitività. Altri punti a suo favore sono la completa localizzazione nella lingua di Dante, che lo renderà più appetibile ai non anglofoni, e il prezzo davvero eccezionale: 19.90 euro. Certo, non è perfetto: i puristi del genere lo troveranno poco profondo, e alcune scelte (vedi arsenale) contrastano un pò con l'ambiente scelto. Ma chi è alla ricerca di un buon discendente di Diablo e non ama i giochi di ruolo pieni di statistiche prenda in considerazione l'acquisto di Space Hack.
tenorsax1
00lunedì 25 aprile 2005 02:13
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