Rising Kingdoms - Pc (Recensione)

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tenorsax1
00lunedì 18 luglio 2005 02:13
Quattro razze per il destino di un mondo

Alla creazione di Equiada da parte degli Dei, si narra che questa era una landa oscura e arida, priva di qualsiasi forma di vita. All’interno di questo mondo in breve tempo nacque un fuoco ardente che diede la vita a numerose creature. Per la protezione e custodia di questa realtà, gli Dei crearono quattro razze a cui diedero poteri speciali per mantenerne l’ordine. I Draghi furono eletti i signori del tempo, custodi del passato e del futuro. Solo loro potevano evitare le catastrofi che inevitabilmente una razza poteva generare. Agli Abitanti delle Tenebre fu dato il potere della morte e la custodia di un oggetto che racchiudeva il destino di Equiada: il Grande Sigillo. La conoscenza del mondo per il suo sviluppo nella prosperità fu affidata agli Umani che in breve tempo riuscirono a creare delle magnifiche città nella ricchezza economica e artistica. Agli umani fu inoltre affidata una gemma col potere della vita, ma che solo una persona, il Prescelto, avrebbe potuto usare senza esser arso dal fuoco. L’ultima razza fu quella degli Elfi: custodi della magia e della Natura. Il loro compito era quello di vegliare sulle risorse naturali che continuamente venivano usate dalle altre razze.

Dopo millenni di prosperità, gli Dei, che fino a quel momento vegliarono su Equiada, si dissolverono nel nulla lasciando sgomento nel loro mondo. Un giovane ragazzo però cerco di riportare ordine, era il Prescelto, e a lui fu affidata la Gemma custodita dagli Umani, nella speranza di poter rifondare un nuovo mondo nella serenità della pace. Il potere di decisione venne dato all’Ordine Scintillante, un consiglio di chierici col compito di rendere stabile le quattro razze. I loro ideali presto iniziarono a mutare e vennero corrotti dal potere e l’Ordine decise di intraprendere una folle avventura: oltrepassare il Sommo Sigillo per poter raggiungere il regno degli Dei. Guerre e devastazioni furono generate da malcontenti all’interno della popolazione verso l’Ordine Scintillante. Nacque una nuova religione, la religione dei Benedetti del Sole, che instaurò dei profondi cambiamenti nella società. I lanciatori di incantesimi e la magia vennero demonizzati, e gli Elfi caddero sotto il potere dei selvaggi Abitanti della Foresta, creature misteriose ed oscure. In un clima di disordine, gli Abitanti delle Tenebre dovettero rompere il loro patto con gli Dei che li costringeva a non interferire con la vita. Ora il compito di ristabilire l’ordine e riportare la stabilità è affidato a loro. Una profezia inoltre fu percepita dai Draghi. Un grave pericolo incombe ora su Equiada. Creature “opposte alla luce” tramano la distruzione del mondo. Molti moriranno nel tentativo di fuga. Solo il Prescelto potrà fermare questa mortale armata. Tuttavia se il Prescelto esitasse, il mondo com’è ora conosciuto finirà di esistere.

Un GDR poco di ruolo, molto strategico.
Rising Kingdoms è fondamentalmente un gioco di ruolo vecchio stile con degli elementi action. I combattimenti sono di gran lunga posti in risalto rispetto ad altri fattori come l’esplorazione o la crescita del personaggio che avviene in modi differenti rispetto a quanto altri GDR ci hanno abituato. Prendendo appunto in esame la crescita dei personaggi e delle nostre colonie, oltre alla ricerca di oro e altre risorse, elementi tipici dei gestionali, grande importanza è data alla Gloria, un punteggio che il giocatore può guadagnare portando a termine gli obiettivi assegnati, combattendo contro altri nemici ed esplorando il mondo in cui risiede. L’uso della Gloria potrà sviluppare certe caratteristiche della nostra colonia, come la grandezza o lo sviluppo di certe abilità, oppure del nostro personaggio, per l’attivazione di abilità come magie o attacchi speciali, o ancora per richiamare un Campione. I Campioni sono gli eroi del mondo, e fungono quasi sempre da personaggi principali. I Campioni posseggono abilità molto più potenti rispetto agli altri personaggi e possono dare incoraggiamento alle altre unità da noi controllate. Con questi elementi misti di strategici e GDR, la classificazione di Rising Kingdoms diventa delicata in quanto la miscela di due generi diversi viene gestita ottimamente per dare più spessore all’avventura e maggiore coinvolgimento del giocatore. Se Rising Kingdoms presenta molti elementi action che cercano di portare il giocatore allo sviluppo di determinate abilità, gli elementi classici dei GDR vengono portati sotto una nuova chiave confondendo questi elementi nel genere strategico.

Un mare di abilità ed oggetti
Suddividendo l’intera esperienza in più razze, gli oggetti, abilità, incantesimi ed attacchi subiscono un’impennata nella loro caratterizzazione dando vita a numerose strategie di gioco completamente differenti e incentrate su diversi punti focali. Se avere il controllo dei Troll ci porterà alla forza bruta e a distruggere tutto quello che possiamo incontrare lungo il nostro cammino, prendere il controllo degli elfi ci obbligherà a rivalutare tutta la nostra strategia preferendo attacchi magici a lunga distanza piuttosto che incontri corpo a corpo dove le creature del bosco, gli elfi, sembrano mostrare parecchie difficoltà. Fra ambientazioni e temi audio diversificati inoltre al giocatore viene offerta una esperienza più completa e nel caso una campagna risultasse troppo difficile o monotona, il giocatore potrebbe scegliere le rimanenti due campagne così da rendere il gioco piacevole ad una più vasta gamma di persone. Ad aumentare ancor di più la longevità è disponibile una modalità multigiocatore online o via LAN. La modalità è abbastanza curata e divertente da intraprendere. E’ possibile cooperare o sfidare un nostro amico. Ma risulta comunque più interessante e coinvolgente la modalità principale della campagna.

Non sono tutti pregi
Dopo aver messo in risalto le principali qualità di questo gioco, delle note negative sono obbligatorie. Partendo dall’aspetto forse più evidente, l’Intelligenza Artificiale che prende il controllo delle unità da noi non controllate e di quelle nemiche mostra non poche lacune e difetti. Spesso potremo vedere qualche unità singola kamikaze andare contro ad una morte tremenda sotto un reggimento nemico. Mediamente però le scelte decisionali verranno sempre intraprese dal giocatore rendendo questa lacuna piuttosto nascosta. Non potremo quindi contare su un valido aiuto da parte di unità che non sono esattamente sotto il nostro controllo. Altro elemento a sfavore del gioco riguarda una eccessiva difficoltà o monotonia in alcuni punti di certe campagne che possono far perdere la pazienza anche al giocatore più esperto e calmo. Una volta passati però questi punti morti, la narrazione riprende ad un ritmo piuttosto piacevole e mai troppo veloce o troppo lenta. Un ultimo elemento a sfavore può riguardare la gestione degli oggetti e dell’inventario non sempre chiara e semplice da effettuare. Alcuni oggetti hanno la tendenza di nascondersi nei meandri del nostro piccolo inventario confondendosi con altri oggetti o abilità. Nel complesso però Rising Kingdoms non presenta molto difetti nella progettazione del gioco. Gli unici elementi che possono fare la differenza fra la scelta di acquistare il gioco e quella di relegarlo agli scaffali del negozio riguardano il giocatore stesso e le sue preferenze in genere e narrazione.

Molteplici atmosfere e sensazioni
Grazie alla grande varietà di scenari, missioni, personaggi e musiche, le atmosfere capace di generare questo titolo sono molte. Passando dalla calma del Popolo delle Foreste, alla inquietudine degli Abitanti delle Tenebre, il giocatore riesce ad affrontare tutto il mondo nelle sue molteplici caratteristiche e ad apprezzare ogni scenario grazie ai vantaggi e svantaggi offerti sia a noi che ai nostri nemici. Le varie razze sono inoltre ben inserite nella maggior parte delle ambientazioni sembrando un tutt’uno Abitanti-Ambiente.

Concludendo, Rising Kingdoms è un gioco di ruolo con elementi strategici ed action. Il pubblico al quale si rivolge può esser mediamente vasto, sia per la varietà di emozioni che offre sia per la buona calibrazione della difficoltà che può soddisfare i giocatori esperti e principianti. Ottimo nella cura degli scenari e delle musiche, Rising Kingdoms rischia forse di apparire monotono a chi non ama questo particolare genere.
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