Kando Games prova a farci vivere il brivido dei combattimenti ad alta quota con con un arcade che sembra voglia fare il verso al colosso Namco. Inutile menzionare il vincitore.
La nostra amata Playstation 2 ha il grande pregio di essere colma di arcade e simulazioni aeree, questo rende particolarmente entusiasti tutti quei videogiocatori che devono a Pete Maverick e Top Gun la nascita della loro passione. Ma lo scettro come miglior titolo appartenente a questa categoria và di diritto alla serie Ace Combat firmata Namco che dai gloriosi anni della Psone non delude, ma al contrario stupisce ogni volta con un nuovo capitolo rendendoci fieri di possedere un esclusiva di tale magnificenza tecnica. La neo software house Kando Games ci sforna questo inaspettato Rebel Raiders che com’è ovvio immaginarsi non vuol mettere i bastoni tra le ruote al titolo sopracitato ma che in un modo o nell’altro cerca di essere una valida alternativa soprattutto per l’invitante prezzo budget. Rebel Raiders si mostra con uno stile prettamente arcade, è l’azione immediata quindi ad essere il vero fulcro del gioco. Impersonerete un pilota dell’Alleanza Ribelle, la terra infatti è dominata da una potente organizzazione militare e sarete proprio voi assieme ad altri piloti alleati a rischiare la vita per porre fine alla dittatura della superpotenza. Dopo una minimalista introduzione in real time, avrete il pieno controllo del vostro caccia e un comodo tutorial vi farà apprendere in pochi minuti il semplice controllo del mezzo e le azioni offensive e difensive simulando una breve fase di combattimento contro alcuni aerei nemici. L’arma base sarà un mitragliatore, mentre la secondaria varierà a seconda dell’aereo che andrete a pilotare (missili a ricerca, cannoni e diverse altre diavolerie), sarà inoltre implementata un'ulteriore arma grazie ad una speciale modalità richiamabile tramite il tasto triangolo, in questo caso non potrete sparare né col mitragliatore, né con l’arma secondaria ma avrete la possibilità di sferrare un attacco micidiale grazie al lancio contemporaneo di cinque missili a ricerca sul nemico di turno. Questo solo dopo aver “agganciato” l’aereo per qualche secondo, occorrerà quindi stargli letteralmente alle calcagna, senza perderlo di vista e attendere il caricamento dell’arma che porrà fine in un colpo solo alla miserabile vita dell’avversario. Ci sarà però un prezzo da pagare, in questa modalità infatti, le munizioni non saranno infinite e non appena terminate occorrerà tornare alla modalità principale e abbattere il maggior numero di aerei per ricaricarsi di altri missili.
L’azione risulta frenetica e veloce da subito e il vostro compito oltre che annientare il nemico sarà quello di tener sotto controllo gli alleati e cercare di dare il proprio appoggio affinchè non vengano abbattuti, pena la fine della missione. Durante i repentini inseguimenti che andrete ad affrontare, i nemici non staranno certo a guardare e farsi sforacchiare, il più delle volte infatti sarete vittime dei loro razzi a ricerca impossibili da seminare (il tutorial vi svelerà come evitarli agilmente non preoccupatevi). Ciò nonostante non credete che portare a termine una missione risulti chissà quanto complicato e frustrante, l’intelligenza nemica è decisamente scarsa e per far fuori gli interi squadroni occorreranno pochi minuti. Il gioco coinvolge per le prime 3 – 4 missioni dopo, la ripetitività dell’azione comincia a far pressione sulla pazienza del videogiocatore. I livelli si somigliano un pò tutti e l’unica cosa che dovrete fare è inseguire nemici e farli fuori nella stessa rituale maniera, è un arcade questo lo sappiamo e non ha presunzioni di sorta, ma dopo aver completato un paio di missioni identiche se non fosse per l’ambientazione diversa ma comunque piatta sotto il profilo grafico, vi assicuriamo che mollerete la presa come l’abbiamo mollata noi. Se dà un lato riesce a divertire o quantomeno intrattenere anche se per poco, dall’altro non possiamo non notare una realizzazione tecnica obsoleta assolutamente fuori parametro se messa al confronto degli odierni parti videoludici. Il modello degli aerei che andrete a pilotare, per la precisione tre da sbloccare dopo aver completato le sfide proposte, è assai esiguo e semplicistico così come quelli degli altri mezzi alleati e non che andrete ad affrontare durante il corso del gioco. Nulla di eccessivamente orribile sia chiaro, anzi il primo impatto è quasi gradevole, ma dopo un pò di tempo ci se rende conto della poca cura riposta nella realizzazione di ambienti e aerei e il gameplay che all’inizio risultava semplice e divertente diventa monotono senza che ve ne rendiate conto. Gli scenari variano da ambienti desertici a vere e proprie oasi naturali, belli gli effetti luce, meno le scialbe texture che ricoprono montagne e zone verdeggianti che risultano slavate e a bassa risoluzione soprattutto dopo un incontro ravvicinato.
Graficamente, questo Rebel Raiders ci ha ricordato Incoming della Rage, glorioso sparatutto uscito anni fa su Pc e Dreamcast. Stiamo parlando del 1998, epoca in cui su PC cominciavano ad uscire giochi in grado di sfruttare le prime schede acceleratrici quali 3dfx e Matrox. Ma siamo nel 2005 inoltrato, Rebel Raiders avrebbe tranquillamente potuto ritagliarsi una grossa fetta di gloria e stima se fosse uscito qualche tempo prima, ma al giorno d’oggi alcune schiere di videogiocatori sono talmente esigenti e al passo con i tempi da giudicare un videogame solo dall’aspetto grafico. Rebel Raiders non eccelle neanche sotto il profilo del gameplay, ma noi di Ludus l’abbiamo ribattezzato come l’Afterburner del terzo millennio per via delle similitudini col l’indimenticabile gioco targato Sega. Il nostro consiglio è quello di noleggiarlo se si ha l’opportunità di farlo, anche se riteniamo il fattore qualità/prezzo piuttosto onesto.
