Project Freedom - Pc (Recensione)

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
tenorsax1
00lunedì 18 luglio 2005 02:13
Un breve ed intenso viaggio nello spazio.

Ultima frontiera…
Quello delle battaglie spaziali è un tema che ha accompagnato i nostri amati videogiochi sin dal loro nascere. Dagli incombenti cabinati di StarWars ai fasti cinematografici di Wing Commander, passando per pietre miliari indiscusse quali Elite e Tie Fighter, ogni generazione di piattaforme videoludiche ha potuto vantare frotte di shooter e simulatori ambientati ognuno a loro modo nelle fredde vastità dello spazio. Dando una scorsa al passato recente e alla prossima line-up delle software house di rilievo, però, parrebbe proprio che il genere abbia da qualche tempo segnato il passo in favore dei molto più realistici (e barbosi) simulatori di volo terrestre o degli assai più tradizionali shoot’em up a scorrimento.
E’ dunque con un moto di sorpresa che abbiamo accolto questo Project Freedom, fresco e spavaldo esponente di una tipologia di giochi che credevamo ormai in coma irreversibile. Una sorpresa destinata ad aumentare una volta realizzato come, a dispetto di ciò che il basso prezzo avrebbe fatto supporre, la cura infusa nel gioco abbia dato qualche buon frutto nel quale affondare i denti.

Cadetti dello spazio
Osservata la sequenza introduttiva in computer graphic (di pregevole fattura per un titolo lowbudget), configurati i pochissimi controlli e scelta la risoluzione ottimale, avremo la possibilità di optare per l’inizio subitaneo della campagna o per il canonico tutorial. Vista l’eccezionale intuitività del metodo di controllo e la veste grafica spartana utilizzata per la sezione di addestramento, preferiamo in via del tutto eccezionale consigliare ai giocatori di gettarsi immediatamente nel cuore del gioco. Il quale consterà di ventuno missioni, suddivise equamente tra scorte, assalti in cielo e a terra e tonnellate di dogfight, da compiersi a bordo di un agile e upgradabile caccia spaziale.
L’impatto visuale col titolo risulta estremamente piacevole, complici i notevoli preziosismi grafici utilizzati dai programmatori allo scopo di scantonare la monotonia di un paesaggio altrimenti piuttosto uniforme. Superbamente esaltate da giochi di luce, scie e riflessioni, le astronavi si stagliano su fondali caratterizzati da colorate nebulose, massicci pianeti e insidiosi banchi di asteroidi, mentre i mezzi e le installazioni oggetto degli occasionali raid si adagiano su superfici lunari brulle ma sufficientemente caratterizzate. Meno degno di menzione ma comunque funzionale anche l’impianto sonoro, costituito da una manciata di motivi di accompagnamento punteggiati dalle immancabili esplosioni e dalle esclamazioni dei compagni di squadra che sottolineano con entusiasmo ogni colpo messo a segno.

La manaccia fantasma
Ciò che rende speciale il titolo è però la peculiare impostazione del metodo di controllo. Piuttosto che appesantire l’esperienza di gioco proponendo l’ennesimo e infelice ibrido tra arcade e simulazione, la scelta dei programmatori è ricaduta su un sistema tanto semplice da poter essere letteralmente gestito con una mano sola. Con l’ausilio di un comunissimo mouse “due tasti più rotella”, infatti, sarà possibile governare agevolmente i movimenti del caccia, regolare la potenza erogata dai reattori e disporre dei due tipi di fuoco esplodibili, il tutto conservando una mano libera utile per sventagliarsi nelle torride nottate estive.
Come da migliore tradizione per i giochi arcade, ad un metodo di controllo tanto spartano corrisponde di converso una struttura di gioco solida ed estremamente frenetica. Ogni missione è infatti caratterizzata dalla presenza di ondate su ondate di navicelle nemiche da abbattere con l’ausilio dei laser e degli immancabili missili a ricerca, il tutto mentre si è impegnati nella demolizione di un reattore a terra o nella difesa di una preziosa nave cargo. Ad elogio del comparto tecnico di PF occorre affermare che, nonostante la presenza spesso massiccia di forze ostili ed alleate sulla mappa di gioco, il motore grafico non mostra mai incertezze nemmeno alle alte risoluzioni.

Infinito ma non troppo
Nonostante le numerose note di merito ed il prezzo davvero conveniente, il gioco ha comunque un paio di difetti difficili da sorvolare. Innanzi tutto la longevità è risicata anche per un titolo arcade, tanto che anche al massimo livello di difficoltà la maggior parte dei giocatori non avrà grossi problemi a vedere i titoli di coda in meno di sei ore. L’eccessiva semplificazione del sistema di upgrade del caccia, consistente in pratica nell’aumento dei soli tre parametri attacco-difesa-velocità, l’assenza di bonus sbloccabili rigiocando il titolo e la colpevole omissione di una qualsivoglia modalità multiplayer danno un’ulteriore mazzata ad ogni pretesa di permanenza del gioco sugli hard disk dei giocatori che lo hanno terminato.
Insomma, Project Freedom si configura come un titolo ideale per chi voglia spendere poco e godersi, anche se per breve tempo, l’ebbrezza di un po’ di sane battaglie spaziali alla maniera hollywoodiana. Per chi però cerca un’esperienza più duratura consigliamo di guardare altrove.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:18.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com