tenorsax1
00sabato 29 ottobre 2005 13:32
Il ritorno del principe funambolo…
Ubisoft ripone, ormai da due anni, molte delle sue energie nello sviluppo della famosa serie, cominciata nel 2003 con Prince Of Persia – Le Sabbie Del Tempo, che ha aperto un nuovo filone, un nuovo modo di vedere gli action adventure, in chiave spettacolare e funambolica. Il principe di Persia, di cui si erano perse le tracce da parecchi anni, è tornato prima su PS2, poi su Xbox, esibendo un’azione spettacolare derivante da salti, arrampicate e camminate sui muri che hanno poco di umano. Un’incredibile destrezza nell’uso della spada e la capacità di controllare il tempo mediante l’utilizzo delle sabbie magiche. La grafica mozzafiato, le atmosfere soft da “le mille e una notte” e una colonna sonora orientaleggiante condivano un piatto unico, di qualità elevatissima, che ha saputo regalare emozioni in quantità. Così, ad un anno di distanza, ha visto la luce il secondo capitolo che, a dispetto di un approfondimento nelle tematiche action, perdeva totalmente la sua atmosfera caratterizzante. Il principe, reso in versione dark, incrementava in maniera notevole le sue conoscenze nell’arte del guerreggiare con la spada, singola o doppia, e doveva vedersela con un numero di nemici maggiore, rendendo gli scontri molto più spettacolari e frenetici. Tuttavia l’atmosfera, meno orientaleggiante e più scura, cupa, era scandita da ritmi duri, musiche rock che poco avevano a che vedere con il primo capitolo e che, in tutta sincerità, non piacquero proprio a tutti.
Con il terzo capitolo, Ubisoft decide di prelevare elementi da entrambi i capitoli. La storia tratta il seguito delle vicende iniziate con “Le Sabbie Del Tempo” e proseguite con “Spirito Guerriero”. Ci troviamo nella leggendaria ed esotica Babilonia e il compito del protagonista è quello di salvare la città. La vicenda ha inizio appena dopo il finale del secondo capitolo, dopo che lo spazio e il tempo sono stati sistemati nel modo giusto. Dopo la vittoria, al suo rientro a casa, il principe ritrova il suo regno consumato dalla guerra, e la popolazione è in rivolta contro di lui. Viene catturato ed imprigionato e la bella Kaileena, per liberarlo, non può far altro che rilasciare le sabbie del tempo immolando la sua stessa vita. Grazie all’estremo sacrificio, la ragazza riesce nel suo intento e il principe fugge dai suoi carcerieri. Egli però deve affrontare una nuova ed incalzante minaccia: scopre di avere un gemello oscuro generato dai suoi atti sconsiderati nel maneggiare il tempo. Per procedere con successo nell’avventura i due sono costretti ad aiutarsi l’un l’altro. Il gioco, nella sua interezza, è caratterizzato dal continuo switch tra il principe e il suo clone oscuro. Bisognerà, seguendo il filo conduttore dei precedenti capitoli, azionare leve ed interruttori, risolvere enigmi, cimentarsi in spettacolari combattimenti ed eseguire salti e mosse da funambolo ed equilibrista. Tuttavia il protagonista e il suo alter ego avranno a disposizione tecniche ed abilità differenti tra loro. Il principe originale avrà dalla sua tutte le capacità apprese nei primi due capitoli ed in aggiunta un parco mosse incrementato, sia per quel che concerne il combattimento, che per le qualità atletiche; il fratello oscuro potrà invece utilizzare le tecniche stealth, grazie ai poteri generati dalla sua speciale e terribile spada ad uncino chiamata “Daggertail”.
Non si tratta però di sezioni stealth alla Splinter Cell, dato che il principe oscuro ha anche lui un animo combattente. Tuttavia egli dovrà utilizzare al meglio le tecniche di controllo del tempo prima di lanciarsi a capofitto ad affrontare i nemici. A differenza dei precedenti capitoli della serie, Ubisoft, in POP 3, ha dato ampio spazio alla libera esplorazione delle aree di gioco. È possibile infatti vagare per le strade di Babilonia o correre sui tetti a seconda delle fasi di gioco e di quale dei due principi stiamo utilizzando. E, nello specifico, il principe chiaro, grazie alle sue maggiori abilità tecniche, è più adatto a divincolarsi tra i tetti mentre il principe scuro predilige spostarsi furtivamente per le strade. Niente più viaggi nel tempo con conseguenti ripercussioni sui livelli di gioco quindi, ma torna a dominare l’azione e l’esplorazione dei livelli, il tutto naturalmente supportato dai poteri derivati delle sabbie del tempo, che come in precedenza sapranno togliervi parecchie volte dai guai. La tendenza è quindi quella di discostarsi dallo stile dark del secondo episodio, per tornare alle origini, partendo principalmente dalle ambientazioni di gioco.
Del resto, non si può che sperare in bene quando si sente parlare di un nuovo capitolo di “Prince of Persia” e, soprattutto ora, ci attendiamo tantissimo da questo episodio, che sarà verosimilmente l’ultimo che apparirà su questa generazione di console. Da quanto abbiamo potuto ammirare fino a questo momento, a livello grafico siamo veramente arrivati al quasi totale sfruttamento dell'hardware di Xbox. La lussureggiante Babilonia è stata realizzata in maniera incredibilmente convincente, contornata da una miriade di dettagli sfiziosi per un’estensione degli edifici davvero a perdita d’occhio. Inoltre ci è parso di osservare anche una discreta diversità tra le varie locazioni, ovviando così al problema della monotonia che affliggeva i due capitoli precedenti. A detta degli sviluppatori inoltre tutti punti di forza dei pluripremiati “le sabbie del tempo” e “spirito guerriero” sono stati rivisti ed ulteriormente perfezionati. Le animazioni del principe, ad esempio, sono state rivedute ed ampliate assicurando fasi di gioco frenetiche ed altamente spettacolari sotto ogni punto di vista. Ubisoft ha altresì deciso, per quanto riguarda la colonna sonora, di accontentare sia gli amanti del primo che del secondo capitolo, mescolando abilmente i dolci ed esotici temi musicali orientaleggianti con fasi più dure scandite dalla musica rock.