Midnight Club 3: DUB Edition - Xbox (Recensione)

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tenorsax1
00venerdì 29 aprile 2005 22:23
Un racing game all’insegna della spettacolarità. Rockstar, dopo i primi due capitoli di rodaggio, ingrana la marcia giusta cosicchè Midnight Club 3 possa entrare in statale e fare a sportellate col diretto rivale, quel Need for Speed Underground 2 capace di fare proseliti e piazzare un numero di copie sbalorditivo. Ancora una volta il vero protagonista è la città, immortalata di notte da un motore grafico che pare non incorrere in incertezze di grossa entità nemmeno sulla magrolina PS2, con giochi di luce, scintille, danni, collisioni e scontri a ogni piè sospinto che non riescono a scalfire il granitico senso di velocità della versione Xbox nemmeno nelle situazioni di incandescenza, creando qualche balbettio sulla PS2 comunque ininfluente ai fini dell’esperienza ludica. Se velocità e adrenalina a fiumi sono lussi che non tutti possono permettersi, va detto che Midnight Club 3 Dub Edition li possiede entrambi.

Irriverente nei confronti del realismo sfrenato (non è certo una critica, perché MC3 non ha la pretesa di mettersi nei panni della simulazione automobilistica, ne tanto meno di ricercare un fondamento realistico), MC3 è giubilo per i feticisti del tuning, grazie a un accordo con la rivista DUB Magazine. Ma sarebbe ingeneroso soffermarsi solamente sulla personalizzazione delle vetture. Il concept è ormai pluriabusato, ma dietro si cela un racing game arcade di razza, che punta a un’esperienza viscerale basata sulla velocità, i sorpassi in derapata e le corse in contromano sfrecciando in mezzo al traffico cittadino. Fast & Furious insegna, Rockstar recepisce la lezione alla perfezione, elevando al quadrato quell’universo di corse clandestine già perfettamente ricreato nel secondo capitolo. Pur mettendo alla porta (anzi fuori, con un calcio ben assestato) tutte le velleità di realismo, MC3 ricrea discretamente tutto quel che gravita intorno al mondo delle quattro/due ruote, e lo fa partendo dall’egregia ricostruzione di tre città su cui scorrazzare, dove la notte è sempre giovane e il silenzio viene frantumato dal fragoroso rombo dei motori.

Nessuna vecchietta che blocca il semaforo, né il traffico congestionato dell’ora di punta, eppure districarsi lungo le varie vie diventa impresa ardua, nonostante l’immediatezza del sistema di controllo e una fisica del veicolo che non richiede certo precisione maniacale nell’entrata in curva o durante una derapata. In MC3 il vero nemico è la strada, con gli avversari dall’atteggiamento aggressivo che tamponano, sorpassano e danno filo da torcere, con le continue schivate di macchine che arrivano dal senso contrario, le rampe per salti mozzafiato e i sorpassi a due ruote. Lasciando da parte il realismo e puntando a un’esperienza ludica più istintiva e frenetica, MC3 riesce a toccare altissime vette di divertimento, un paracadute che lo salva da eventuali critiche inerenti una fisica delle auto fantasiosa e una resistenza agli urti delle stesse (nonostante la buona implementazione dei danni), che lascia adito a qualche dubbio. Ma tutto ciò si immola sull’altare del divertimento, perché il fine ultimo del medium videogioco è quello di divertire, ed MC3 svolge il suo compito degnamente. Le corse, avvincenti, seguono l’ormai canonico leitmotiv del raggiungimento dei vari checkpoint disseminati lungo un’area di ragguardevoli dimensioni che conta strade segrete, ponti, scorciatoie e un labirinto di vie in cui inizialmente pare difficile districarsi. Malgrado la presenza di un cursore che segnala prontamente il percorso da seguire, e nonostante i fasci di luce distinguibili anche con diversi palazzi davanti, sulle prime battute il duplice controllo in contemporanea della mappa e del cursore pare spiazzare il giocatore, richiedendo pratica e colpo d’occhio. Districarsi nel traffico di una San Diego affollatissima di vetture, sfrecciando a 200 miglia orarie contromano, sono emozioni che toccano l’apice massimo con la propulsione del NOS che regala un pregevole effetto blur mentre siete seguiti dalla polizia.

Nonostante abbia alle spalle una diversa filosofia di gioco, Midnight stavolta rinnova il proprio credo inserendo la possibilità di intervenire completamente sulle auto, potenziandole, modificandone la carrozzeria e personalizzandone l’aspetto. Il grado di customizzazione è sbalorditivo, cosicché, senza girarci intorno, il tuning delle vetture risulta uno dei pilastri portanti del titolo Rockstar. Spoiler, vinili, aerografie, tubi di scappamento, upgrade del motore, disegni, targhe e ogni possibilità di personalizzazione pare sia lasciata al giocatore, in una sezione di tuning che si lascia alle spalle anche i più illustri colleghi. Il parco vetture vanta nomi illustri quali Mercedes, Lexus, Hammer e Lamborghini, senza scordare moto del calibro di Ducati ed Aprilia.

Tecnicamente il titolo Rockstar svolge il proprio lavoro diligentemente. L'alta sensazione di velocità, le distorsioni dell'immagine e alcuni effetti grafici degnamente ricreati, si scontrano violentemente contro la dura realtà di modelli poligonali delle vetture meritevoli di maggiore cura; nonostante tutto, grazie anche a un'ottima realizzazione della città, con le vie, i palazzi, i pali della luce che si frantumano sull'asfalto e un discreto sistema di danni delle vetture, la cosmesi visiva regala all'occhio grandi soddisfazioni. Il reparto audio vanta una track-list perfettamente a tema, tra cui spiccano T.I., Trick Daddy, Fat Joe, Fabulous, Twista e tanti altri. L'ottima implementazione del Dolby 5.1 su Xbox e del Dolby Pro Logic II sulla console Sony, danno quel tocco in più agli effetti sonori e ai ruggiti dei motori, ricreati egregiamente. In sintesi, la premiata ditta corse clandestine\tuning esasperato è ancora al centro del ciclone, Rockstar si adegua al vento che tira e sforna un prodotto di tutto rispetto, che poco ha da invidiare all’illustre collega NFSU2, nonostante il re delle corse cittadine rimanga ancora Burnout 3. Un titolo valido, adrenalico e in grado di regalare divertimento in dosi extra, ma se cercato realismo voltate pagina, qua c’è ben poco per voi.
tenorsax1
00venerdì 29 aprile 2005 22:23
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