Konung 2: Titan's Blood - Pc (Recensione)

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tenorsax1
00martedì 12 aprile 2005 00:02
Il male e il bene si fondono.

Ormai è abitudine che nella maggior parte dei videogiochi il bene e il male siano in netta contrapposizione. Questa volta però i due estremi si sono fusi e minacciano di rompere il delicato equilibrio che governa il mondo di Konung.
La causa generatrice di questo conflitto è un uomo che si è sempre battuto per portare salvezza nell’umanità, ora caduto sotto l’influsso di un malefico bracciale capace di controllare e corrompere ogni sua azione.
Il bracciale dovrà esser distrutto da sei eroi fermando così il male e riportando equilibrio nel mondo.
Solo delle persone coraggiose, indomite e senza paura potranno, con cautela, portare a termine questo compito.

Sono queste le premesse di un gioco come Konung. Senza dubbio già dall’inizio la componente narrativa non è male e si dipana per molte ore con scioltezza e fluidità rivelando così la sua solidità concettuale.
Il bello di Konung, in un mercato invaso da titoli tutti uguali e anonimi, è la sua capacità di fondere due generi di gioco simili ma pur sempre distinti: gli RPG e gli RTS. Per chi non mastica sigle vuol dire che la compagnia di produzione sovietica 1C ha unito il genere dei giochi di ruolo e quelli degli strategici in prima persona dando vita ad un gioco che per profondità narrativa e meccanica non ha quasi nulla da invidiare a molte altre creazioni.
I problemi però arrivano in tutti gli altri elementi esaminati. Sonoro, grafica, intelligenza artificiale e praticamente tutto Konung sembra un estrapolato di un gioco da Super Nintendo dell’ormai lontano 1996.
Pur con delle bellissime musiche perfettamente in linea con l’universo di gioco, il sonoro di Konung è irreale e troppo monotono. I dialoghi praticamente non esistono e ci troveremo a leggere sfilze di righe di parlato senza aver quasi mai la possibilità di sentire la voce di qualche personaggio.
Passando alla grafica c’è ben poco da dire: gli ambienti sono tutti praticamente identici e offrono poca varietà. Generalmente le texture appaiono piatte, con poche animazioni e sono assenti tutti gli effetti grafici come Bump Mapping o l’utilizzo degli Shader che vengono ormai applicati anche in produzioni minori.
Sembra quindi di aver fatto un catastrofico balzo indietro nell’universo videoludico ritrovandoci fra le mani un gioco che dimostra troppi anni sulle sue spalle.
Parlando di intelligenza artificiale invece non vediamo come molti siti internet di vendita abbiano potuto osannare la qualità di questo aspetto. L’IA appare abbastanza demente, i vari personaggi fanno si il loro lavoro ma mai in maniera realistica o efficiente.
Per il lato tecnico Konung 2 perde su tutti i fronti offrendo un’esperienza troppo frustante, banale e ripetitiva per valorizzare quello che è il suo punto di forza: la narrazione.
Sarà difficile seguire tutta la storia fino all’ultimo senza mostrare segni di stanchezza od esasperazione.
Concludiamo consigliando questo gioco a chi ha pochi soldi da investire e vuole portarsi a casa qualcosa a meno di venti euro. Chi saprà chiudere ambo gli occhi su tutti i difetti di Konung 2 verrà premiato con una eccellente narrazione ma forse il prezzo da pagare è veramente troppo alto.
tenorsax1
00martedì 12 aprile 2005 00:02
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