Driv3r - Pc (Recensione)

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tenorsax1
00giovedì 28 aprile 2005 23:32
Driv3r: come prendere un genere divertente e spontaneo e tradurlo in un incubo.

Iniziamo col dire che il filmato di introduzione non è malaccio. Ad essere onesti si presenta ben fatto e mostra il protagonista, Tanner, cadere colpito durante uno scontro a fuoco ad Istanbul; quindi la scena si sposta indietro nel tempo di sei mesi quando lo stesso Tanner, agente dell'FBI affiancato alla polizia di Miami, è sulle tracce di una potente organizzazione dedita al furto d'auto. Nonostante l'inizio paia interessante e promettente, appena termina l'intro ci rendiamo conto che le nostre impressioni erano lontanissime dalla verità. Perché, vi starete chiedendo? L'esperienza di gioco che si trae da Driv3r è tra le più traumatiche che si possano immaginare. Dopo che nei mesi precedenti ci erano stati prospettati sensazioni di gioco nuove ed eccitanti ci ritroviamo con l'amaro in bocca per una storia superficiale, personaggi scialbi e con la fisica ridicola che muove il nostro alterego.

Giocabilità
Le debolezze del gioco si manifestano già durante la missione d'addestramento. Dopo aver ricevuto una chiamata che ci chiedeva di andare alla stazione di polizia, prendiamo l'auto per raggiungere il luogo desiderato. Dopo un paio di sgommate e di curve ci assale un dubbio; allora molliamo per un attimo il controller, andiamo a cercare nel portafoglio quel foglietto ripiegato in tre parti chiamato “patente di guida” e leggendo il nostro nome tiriamo un sospiro di sollievo: non ci eravamo sognati di essere dei provetti conducenti d'auto. Allora ritorniamo al computer, riproviamo a controllare l'auto di Tanner, ma dopo altri tentativi la conclusione è semplice: quella macchina maledetta è inguidabile. A questo punto ci verrebbe la voglia di lasciare Tanner a guidare verso il tramonto e di non avere più a che fare con il gioco. Ma il nostro amore per i videogiochi ci permette di resistere un altro po', e decidiamo di proseguire. La configurazione dei tasti predefinita sembra sia stata scelta tramite tiro dei dadi, risultando scandalosa e inadeguata; decidiamo quindi di modificarla,cosicchè la situazione in parte migliori per quanto la guida risulti comunque “cruda”. Raramente l'auto risponde prontamente alle nostre sollecitazioni, altre volte ci ignora fino a quando ormai è impossibile reagire al misfatto. Siamo consapevoli di come il gioco non sia una simulazione di guida, ma rimangono poche scusanti al riguardo, arrivando all'odiare ogni momento trascorso in auto. D'altro canto il modello dei danni risulta eccellente, e dopo un urto vedremo volare pezzi dell'auto in maniera realistica. Le portiere incominceranno a penzolare ed eventualmente si staccheranno, ci trascineremo il paraurti posteriore per qualche chilometro e il motore un pò alla volta perderà colpi lasciandoci alla fine desolatamente fermi. E tutto questo è ottimo. Il rovescio della medaglia è che non avremo mai l'impressione di stare guidando una macchina, piuttosto ci sembrerà di lottare contro di essa.

Se guidare è terribile, spostarsi a piedi con Tanner rasenta l'incubo. Come impostazione predefinita Tanner corre, ma ovviamente lo fa contro la sua volontà; e la maniera in cui compie balzi è davvero imbarazzante. Sembra quasi che soffra di un qualche disturbo all'apparato locomotore. Ovviamente ci faremo l'abitudine e dopo circa un'ora di gioco saremo in grado di guidare un'auto e sparare ai criminali con un certo grado di successo, anche se con poco entusiasmo. A dire la verità, il gioco ci fa sentire un pò miserabili – non solo perché gli scontri a fuoco e la parte di guida (che sono, ironicamente, il cuore del gioco) sono penosi, piuttosto perché sono noiosi.

La storia presa a pretesto nella trama non è certo migliore: situazioni già viste. La cosa ironica è che si ha sempre l'impressione che qualcosa di interessante stia per accadere e che ci faccia cambiare idea sul tutto. Basti dire però che non è mai avvenuta la svolta che ci attendevamo ed il titolo si trascina stancamente verso la fine. Benché con il tempo si impari a camminare, a guidare e a sparare, rimane il fatto che non ne trarremo alcuna soddisfazione, soprattutto alla luce di altri giochi che implementano tutti questi aspetti in maniera di gran lunga migliore (si provi GTA o Mafia). A qualcuno potrebbe sembrare che vogliamo rigirare il coltello nella ferita, ma altra pecca del titolo è la sua brevità, anche se visto l'andazzo potrebbe essere l'unico aspetto positivo. La storia raccontata in Driv3r è alquanto lineare: il gioco è suddiviso in missioni che è necessario completare in serie. La tipologia di missioni che ci troveremo ad affrontare sono quelle tipiche del genere: ci verrà chiesto di guidare da un posto ad un altro, inseguire qualcuno o seminare qualcun altro, affrontare degli scontri a fuoco. Niente di più, niente di meno. Il che non dispiacerebbe se solo fossero più entusiasmanti, ma purtroppo non è così e secondo chi scrive è l'aspetto più negativo di Driv3r. Come già detto in precedenza, potremmo sorvolare sul fatto che sia graficamente mediocre e stantio nella trama e nei personaggi, che abbia un sistema di controllo assolutamente inadeguato, ma non è possibile “perdonare” la debolezza dell'intero prodotto. La maggior parte delle volte non proveremo alcun interesse a completare una missione per avanzare a quella successiva e scoprire la trama, semplicemente perché ci renderemo conto della totale mancanza di libertà nel decidere il corso della storia. Per completare ciascuna missione avremo una sola via da seguire e se questo metodo era accettabile per i giochi di alcuni anni fa, oggi risulta al più obsoleto. Anche potendo contare su un discreto arsenale e su più di 70 veicoli guidabili, non sapremo come occupare il tempo tra una sequenza filmata e la successiva.

Passando ad analizzare l'intelligenza artificiale, è doveroso citare grosse lacune in tal senso. Alla fine la parte divertente sarà quella guidata dove per divertimento intendiamo sgommare come se fossimo sulla sabbia e andare a sbattere contro un muro alla massima velocità. Bello, no? Ma non preoccupiamoci, non dipende dalla nostra incapacità alla guida, ma dalla fisica di Driv3r. Cos'altro dire? Driv3r offre altre modalità di gioco come Fai un Giro, in cui sceglieremo città, condizioni atmosferiche, veicolo con cui oziare e perdere tempo; oppure potremo affrontare uno dei Giochi di Guida: inseguimento rapido o fuga rapida, sopravvivenza e altri. Nulla comunque di particolarmente originale o interessante.

Grafica
Il motore grafico di Driv3r è afflitto da una numerosa serie di bug difficili da ritrovare tutti insieme in un singolo prodotto. Gli ambienti sono spogli, desolati; i dettagli degli interni e degli esterni non si sprecano di certo. Le texture sono piatte e rozze. Scordiamoci le strade vive e palpitanti di Mafia. Le aberrazioni grafiche cui assisteremo sono molte, qualitativamente e quantitativamente: ombre che attraverseranno le pareti, errori nelle illuminazioni, scomparsa di intere superfici (ad esempio, in una immagine a fondo pagina vedremo Tanner “nuotare nel vuoto”); numerosi sono i casi in cui avremo modelli che si intersecano tra loro. Insomma, una accozzaglia di errori che ci si chiede con quale coraggio si sia rilasciato un gioco del genere o quanto grande dovrebbe essere una patch per porvi rimedio (visto che il gioco occupa 5.5 GB del nostro hard-disk). D'altro canto, la sezione audio svolge bene il compito affidatogli la maggior parte delle volte – i suoni ambientali non sono però vari ma le musiche di sottofondo sono appropriate e piacevoli. Tra i protagonisti invisibili del gioco sono da menzionare Iggy Pop e Mickey Rourke che prestano la voce ai personaggi del gioco.

Conclusioni
Il problema principale del gioco è che i rari casi di momenti divertenti e appassionanti sono rovinati dalle troppe superficialità disseminate lungo l'avventura. Essere così duri con un prodotto non è bello, lo si sa, soprattutto tenendo conto del tempo e del denaro investiti per la sua realizzazione e per il fatto che gli sviluppatori erano animati da buone intenzioni. Ma il giudizio deve essere regolato solo dal prodotto finale, che nel nostro caso non è assolutamente all'altezza di altri disponibili già da tempo.
tenorsax1
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