Dangerous Waters - Pc (Recensione)

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tenorsax1
00lunedì 18 aprile 2005 13:46
Semplicemente la simulazione navale più accurata mai realizzata.

Il nome della Sonalysts non dirà moltissimo alla stragrande maggioranza dei giocatori. Ma a qualcun altro ricorderà un periodo passato, ai tempi targato Electronic Arts, che riportava il nome di Fleet Command e Sub Command.
Chi li ricorda, e nonostante gli anni, li usa ancora, sa che il nome della Sonalysts è sinonimo di accuratezza, dato che la società in questione ha realizzato i suoi prodotti forte della esperienza acquisita nel campo della simulazione reale: difatti produce i software che vengono utilizzati dalla US Navy per simulare battaglie navali di superficie o sotto gli abissi oceanici. I due precedenti prodotti ci ponevano difatti ai comandi di una squadra navale completa, con portaerei, navi appoggio e sottomarini (Fleet Command) oppure ai controlli di alcuni dei più potenti sottomarini (Sub Command).
Simulazioni si è detto, quindi caratterizzati da una parte grafica che rivestiva un aspetto secondario ai fini del gioco, per quanto era interessante comunque vedere l’accuratezza con la quale erano state riprodotte le varie unità. Il database è sempre stato dei migliori, aggiornatissimo e…pensate alcune unità non hanno mai goduto di una fotografia per via della segretezza che le circondava.

Dangerous Waters è la nuova proposta della Sonalysts. Però c’è una piccola differenza: lasciata l’ala protettrice della Electronic Arts questa Software House si è accordata con Battlefront.com e quindi la distribuzione del prodotto è molto diversa, non apparendo nei negozi ma risultando acquistabile solo su Internet. Un ostacolo assolutamente insignificante per coloro che sono appassionati di questo genere di simulazione!
Le unità in nostro potere sono ovviamente state ben ridotte, il database invece è sempre più ampio! In ogni caso ci sono delle interessanti opzioni: oltre alle note fregate lanciamissili classe Oliver Hazard Perry, ai sottomarini di classe Los Angeles e Seawolf, Akula e Kilo (in varie versioni) sono state introdotte altre piattaforme di grande importanza nelle operazioni di questo genere, ovvero l’elicottero MH60R e l’aereo P3C Orion, che sono controllabili anche come simulazione di volo (molto limitatamente, comunque).
Graficamente il prodotto ci è sembrato troppo spinto per il genere che presenta: abbiamo notato moltissimi effetti di stuttering a qualunque risoluzione ed a diverse serie di opzioni. Sia su macchine molto moderne che meno l’effetto era simile, quindi è probabile che il motore grafico sia la cosa meno performante del prodotto.
Poco male, come detto, la parte visuale è di importanza minore ai fini della simulazione e ricopre un puro piacere visivo. In ogni caso ci è sembrato che l’accuratezza dei modelli sia notevole, come appunto costume.
Il quadro di gioco che ci interessa è tutto situato nelle apparecchiature elettroniche di controllo, attacco e difesa e solo in qualche caso si renderà utile la parte visiva che include le visioni binoculari o l’uso dei pezzi fissi.
Le opzioni di visualizzazione di dette apparecchiature sono molteplici e sinceramente destinate ad un pubblico che le sappia apprezzare e sfruttare in pieno: un buon 90% del prodotto è là e saper interpretare i tracciati, saper usare le opzioni di analisi e riuscire a discernere tra le fredde tracce di un sonar è un lavoro ben difficile, peraltro però reso alla perfezione dalla riproduzione degli schermi, assolutamente precisa e soddisfacente.

Il nostro secondo quadro di interesse è ovviamente la visualizzazione bidimensionale della mappa ove tracciare la rotta e segnare i bersagli ed il loro posizionamento o rotta nei nostri riguardi. In questo caso l’ampia superficie è di grande aiuto e permette una pianificazione capillare, ovviamente modificabile in ogni attimo.
Le piattaforme volanti cambiano veramente di poco, lasciano qualche spazio maggiore alla visualizzazione grafica per loro natura, ma sono fornite di una lunghissima serie di apparecchiature da “guerra elettronica” e “scova e distruggi”, loro funzione precipua.
In generale comunque si può lavorare sulle opzioni in maniera da rendere la parte visiva, non strettamente tecnica, più confortevole. Abbiamo notato dei rallentamenti piuttosto ampi nel passaggio tra i vari ambienti strumentistici e siamo dell’idea che una piccola patch di raffinamento potrebbe essere utile, rendendo la transizione più rapida e godibile.
La parte sonora ha anch’essa due valenze: la musica è di interesse praticamente nullo, mentre l’effettistica è ai massimi livelli. Difatti i classicissimi “ping” dei sonar o i vari suoni delle apparecchiature rivestono importanza capitale e sono spettacolari nella loro semplicità.
Una piccola citazione per i titoli di coda in stile cinematografico: è stata introdotta come colonna sonora una versione modernizzata e rivisitata di “Anchors Aweigh”, inno della marina statunitense, pezzo conosciutissimo e celeberrimo, che ebbe come uno dei suoi massimi interpreti di allora Glenn Miller.
Per quanto riguarda la giocabilità del gioco e la sua longevità, va ripetuto, come all’inizio, che si tratta di un prodotto di nicchia, quindi rivolto agli appassionati o agli “addetti ai lavori” (non crediate, ma ce ne sono diversi che si cimentano in simulazioni!).
La sua difficoltà, fin dalla prima missione è elevatissima e l’aiuto seppur parziale viene dall’ottimo manuale. Il manuale appunto. Le Sonalysts ne offre due versioni: la versione moderna e quindi in pdf oppure la versione più classica, stampata in un manuale ad anelli. Questa seconda opzione ha ovviamente un costo, che la differenzia dall’altra di pochi Euro e che consigliamo caldamente di scegliere. A parte che ne avrete comunque bisogno, lo abbiamo comunque trovato più comodo e rapido nella versione rilegata.
I tempi per risolvere positivamente la missione assegnata (e ce ne sono moltissime sia nella modalità missione singola che in quella campagna) sono molto lunghi e spessissimo vi troverete in difficoltà per la risoluzione. Il manuale sarà una fonte inesauribile di aiuto, ma ovviamente ogni singolo apparato va conosciuto e sfruttato al massimo.
Una soddisfazione sarà portare a compimento il nostro dovere ed il tutto avrà un sapore sempre molto particolare, dato che sarà sempre una fatica enorme (ed aggiungiamo “per fortuna si può salvare…”) destreggiarsi tra i molti e variegati contatti.
In definitiva un prodotto non per tutti, ma certamente tra i migliori mai visti in questo settore. Farà di certo coppia fissa con il nuovissimo Silent Hunter III, per ottenere il meglio della simulazione navale moderna e storica.
tenorsax1
00lunedì 18 aprile 2005 13:47
djmarvin
00lunedì 18 aprile 2005 21:52
interessante [SM=g27827] [SM=g27823]
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