Cold Case Files - Pc (Recensione)

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tenorsax1
00mercoledì 6 aprile 2005 20:11
Sei casi irrisolti da riesumare e portare a giusto compimento.

Sei casi dai titoli intriganti: Il delitto del motel, L’amico scomparso ecc… che si risolvono letteralmente in una bolla di sapone. Infatti, risolto un caso (il massimo del tempo che occorre anche ai più sprovveduti è una ventina di minuti) la storia resta così lacunosa che ci sentiamo presi in giro dagli autori.
Lo ammettiamo sin da subito, l’idea iniziale era decisamente appetibile. Peccato che gli sviluppatori non siano riusciti a creare un’avventura degna di questo nome e dall’atmosfera intrigante. Insomma, svolgere delle indagini minuziose su alcuni misteriosi casi, si rivela azzeccato solo sulla carta.

Il gioco si termina al massimo in tre ore, un autentico flop innescato dal traino pubblicitario dei telefilm polizieschi a sfondo scientifico che vanno per la maggiore.
Gli autori hanno avuto anche il coraggio di proporre un settimo caso da scaricare in rete e se tanto mi dà tanto, è maggiore il tempo che si impiegherà a scaricarlo di quello che occorrerà per risolverlo.

La grafica è standard, chiara e senza altri meriti; le locazioni sono poche e sempre le stesse: uffici di polizia, strade, luogo del delitto e poco più. I fondali sono statici così come i personaggi (che si assomigliano un po’ tutti) la cui massima espressività consiste nel muovere qualche arto e “pipinare” ripetutamente con le labbra senza alcun rispetto per il sincrono del parlato.
Una musica ritmata fa da sfondo musicale a tutto il gioco, in quanto doppiaggio, toni freddi e didascalici di chi legge piuttosto che recitare.
In quanto agli enigmi… beh, semplicemente, non ce ne sono.
All’inizio di ogni caso il capo investigativo ti assegna il caso (il gioco si svolge in prima persona).
Vai in ufficio, guardi la pratica, spostati in laboratorio, dirigiti in archivio, recati sul luogo del delitto… non devi pensare a nulla, basta che clicchi qui e là, sempre sugli stessi elementi, e il gioco si risolve praticamente da solo.
Il giocatore non ha scelta, non ha dubbi sulle azioni da fare, è tutto già predisposto ad usum delphini: persino nei dialoghi con i sospettati, non importa se fai prima una domanda o l’altra, va tutto bene; fai tutte le domande e via. Vai negli stessi posti, ripeti le stesse azioni per tutti i sei casi e il gioco è risolto.
Si può dunque parlare di enigmi? No, piuttosto di presa in giro nei confronti di chi acquista un gioco pensando di trascorrervi un congruo numero di ore di sano divertimento (e non si dica che se il gioco ha un prezzo basso tutto si può giustificare…).
L’interfaccia consiste in un riquadro in basso a sinistra dove si può accedere ai luoghi diciamo “fissi”, del gioco: l’ufficio, la stanza del capo, il laboratorio, i messaggi. Su una bacheca compaiono delle foto attraverso le quali si accede in luoghi diversi caso per caso.
Al menu si accede sia con il tasto “esc” che attraverso un monitor posto nell’ufficio.
I salvataggi avvengono in automatico e una volta risolto un caso non è possibile riprendere un salvataggio di un caso precedente, bisogna iniziarlo daccapo.
In conclusione: destinate i vostri soldi a qualcosa di più meritevole.
tenorsax1
00mercoledì 6 aprile 2005 20:12
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