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APPROCCIO CENTRATO SULLA PERSONA

Ultimo Aggiornamento: 21/11/2007 23:51
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21/11/2007 23:51

Terapia centrata sul Cliente - Psicoterapia Rogersiana
APPROCCIO CENTRATO SULLA PERSONA
(Terapia centrata sul Cliente - Psicoterapia Rogersiana)


Psicologia Umanistica - Approccio Centrato sulla Persona
Carl Rogers fu uno dei padri fondatori della Psicologia Umanistica, corrente Psicologica in cui si evidenzia l'importanza delle risorse e delle potenzialita' insite in ogni individuo.

L'approccio centrato sulla persona, sviluppato appunto da Carl Rogers, si basa infatti una concezione positiva della persona partendo dal presupposto che ognuno abbia valore e capacita' di autodeterminazione (pensiero questo che al tempo non era condiviso ma che trova invece oggi numerosissimi riscontri anche scientifici).

Per Rogers quindi la persona gia' possiede le capacita' per auto-comprendersi, modificare e migliorare il proprio comportamento (tendenza attualizzante).
Ruolo del Terapeuta e' facilitare questo compito creando un clima di accettazione, empatia, responsabilizzazione, che faciliti l'auto-realizzazione del Cliente.

Fu proprio Rogers ad abbandonare infatti il termine paziente per sostituirlo con quello di cliente, ad indicare che non esiste un "processo di guarigione", non esiste una mente malata.
La salute mentale e' vista come un normale proseguo della vita dell'uomo, mentre i problemi che possono insorgere derivano da una distorsione della "tendenza attualizzante".
Questa tendenza e' come dicevamo prima la volonta' naturale di vivere, migliorarsi, conservarsi, modificarsi.

"non condivido il punto di vista tanto diffuso secondo cui l’uomo e' un essere fondamentalmente irrazionale i cui impulsi, se non fossero controllati, condurrebbero alla distruzione sua e degli altri.
Il comportamento dell'uomo e' invece squisitamente razionale e si orienta, con una complessita' sottile e ordinata, verso le mete che l'organismo gli pone."
Carl Rogers

Il metodo terapeutico di Rogers viene detto anche "non direttivo" o "centrato sul cliente".

Non direttivo in quanto il terapeuta rispetta la tendenza ad autodeterminarsi del Cliente limitandosi a creare le condizioni che possano facilitare la crescita, processo in cui a "crescere" non e' in realta' solo il cliente ma anche il terapeuta stesso.
Terapeuta e Cliente sono quindi in una situazione paritaria e la terapia e' vista come un incontro tra 2 persone che fanno un percorso di crescita insieme.

"Sulla base delle mie esperienze, ho notato che se posso contribuire a creare un clima contrassegnato da genuinita', apprezzamento e comprensione, allora avvengono cose molto stimolanti.
Gruppi e persone si muovono, in un clima simile, dalla rigidità verso la flessibilita', da un esistere statico a un vivere dinamico, dalla dipendenza verso l'autonomia, dalla difensivita' verso l'autoaccettazione, da un essere ovvio e scontato verso una creativita' imprevedibile.
Diventano in tal modo una prova vivente di una tendenza alla realizzazione".
Carl Rogers

Perche' si verifichi il cambiamento nella persona vi deve essere un clima di accettazione, empatia, fiducia.

Accettazione nel senso che il terapeuta accettera' incondizionatamente e senza pregiudizi il cliente ed i suoi pensieri e sentimenti, quali essi siano, attraverso una comprensione empatica, cercando cioe' di sentire e provare cio' che il cliente prova, entrando nel suo mondo interiore.

Il Terapeuta centrato sul cliente non si pone nella condizione dell'io esperto, del suo ruolo professionale, ma sara' se stesso, trasparente ed autentico.

Riassumendo, i punti cardine della terapia rogersiana quindi sono:

Accettazione, autenticita' e comprensione empatica: il terapeuta sara' trasparente, autentico, in quanto piu' sara' se stesso e meno si nascondera' dietro il ruolo dell'esperto, piu' semplice sara' semplice il lavoro di facilitazione al cambiamento del cliente.
Accettera' senza condizioni e pregiudizi i sentimenti e pensieri del cliente, calandosi in quello che e' il "suo mondo".
In questo clima di empatia di trasparenza reciproca sara' piu' semplice per il cliente esprimere se stesso e crescere costruttivamente.

Anche il concetto di congruenza e' importante nella terapia rogersiana.
Il terapeuta infatti durante i colloqui terapeutici, deve essere in contatto con il suo vissuto e la sua esperienza, e quando utile al cliente, deve essere in grado di comunicargli cio' che prova.

La Psicologia di Carl Rogers non si rivolge solo ai singoli, ma anche ai gruppi, alle aziende ed alle Istituzioni come ad esempio le scuole.
Viene inoltre utilizzata nella formazione.
21/11/2007 23:51

Breve riassunto (non esaustivo) della Teoria della personalita' secondo Rogers.
Secondo l'approccio Rogersiano l'individuo e' una totalita' tra mente e corpo, tende a sviluppare autonomamente le proprie potenzialita' e ad autodeterminarsi.
Tutti gli stati d'animo e le emozioni che prova concorrono a determinare la sua esperienza che viene prima percepita, poi parte di essa diviene consapevole e da cio' ne deriva il concetto di se' che ha la persona, come cioe' si auto-percepisce.

Normalmente l'uomo, che tende ad essere coerente con l'immagine di se', mantiene le proprie consapevolezze in modo da non turbare il proprio "equilibrio", equilibrio che si "spezza" nel momento in cui vi sono delle contraddizioni nelle nozioni che possiede e cio' crea tensione ed ansia.
A questo punto delle due nozioni ne scarta una, quella che piu' si allontana dalle proprie consapevolezze a favore di quella che ne da invece conferma.
Perche' avvenga questa "congruenza" e' necessario che non vi siano impedimenti tra l'esperienza vissuta ed il concetto di se'.
Ma come si forma il concetto di se'?

Durante lo sviluppo della persona nella fase infantile, proprio perche' essa e' spinta in maniera naturale ad auto-realizzarsi ed a sviluppare le proprie potenzialita', sorge la necessita' di sentirsi apprezzata, capita, protetta ed amata, soprattutto dalle persone cardine che la circondano, (persone criterio) come ad esempio genitori ed insegnanti.
Se questo avviene senza condizioni, il bambino sviluppera' un buon concetto si se'.
Al contrario, se questo non avviene ad esempio nel caso in cui siano frequenti atteggiamenti del tipo "sei bravo solo se...", il bambino non sviluppera' un buon concetto di se' in quanto vivra' un'incongruenza tra la sua esperienza ed il suo bisogno di considerazione positiva.
Da adulto il suo concetto di se' andra'a sottostare in maniera rigida al bisogno di considerazione positiva e cio' gli creera' problemi nell'avere la giusta consapevolezza rispetto alla propria esperienza.

In questo caso sorgeranno meccanismi di difesa per non creare disorganizzazione nel concetto che la persona ha di se stessa e verra' "corrotto" il processo "esperienza-consapevolezza" (o simbolizzazione).

Ad esempio una persona molto triste non percepira' la sua tristezza oppure si "raccontera" che e' leggermente giu' di tono. (distorsione della consapevolezza).
Cio' creera' una disarmonia nel lato emotivo-cognitivo della persona che la puo' portare nel primo caso (in cui proprio non percepisce il suo vero stato d'animo) ad esempio a somatizzare il problema.

In ogni caso, non essendo consapevole della propria esperienza gli e' lesa la liberta' di effettuare le proprie scelte e di crescere in maniera positiva.
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