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MacBook Air, è già una scommessa?

Ultimo Aggiornamento: 15/01/2008 22:21
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15/01/2008 22:19

Sono in tanti a scommettere sull'annuncio del fantomatico MacBook Air, portatile ultra sottile e ultra leggero che sarebbe la prima donna della kermesse americana di martedì prossimo. Lettore ottico esterno, nessuna porta di collegamento, tutto senza cavi, nemmeno per l'alimentazione.
Fantascienza?
Alcuni avrebbero trovato tracce del suo nome in alcuni software, altri convalidano questa tesi per via del gioco di parole legato allo slogan del Macworld Expo, There’s something in the air.
i bookmaker lo danno vincente, noi che siamo sempre sospettosi, e soprattutto convinti sulle capacità di Jobs di sviare le indiscrezioni, preferiamo aspettare martedì, che ormai manca poco.



P.S. Come al solito, per il Macwolrd Expo ci si troverà sul forum, a chiacchierare per ingannare il tempo prima del keynote, a commentare in diretta le notizie che mano a mano arriveranno, e come al solito ci sarà la gara a chi scriverà per primo le novità...
Sto preparando una salottino sul forum per questo scopo lindo e accogliente, voi portate popcorn e lambrusco...
15/01/2008 22:21

Un portatile leggero come l'aria e film a nolo, Apple stupisce ancora
Toni De Marchi

MacBook Air, Steve Jobs, Apple - 15 gennaio 2008

Per una volta gli specialisti in rumors , le indiscrezioni che fioccano a decine prima di ogni discorso di Steve Jobs, sembrano aver avuto ragione su quasi tutta la linea: nuovo Tv Apple, un servizio di affitto di film online, compresi quelli in alta definizione, e un miniportatile battezzato MacBook Air. Aria, a sottolinearne la leggerezza, quasi l'impalpabilità: appena 1,9 centimetri di spessore nel punto più alto, 4 millimetri nel lato più sottile. Per dimostrare visivamente le dimensioni Jobs lo infila in una busta di carta marrone. E lo confronta con i notebook TZ di Sony, tra i più piccoli in commercio: il lato più spesso di Air è più sottile di quello più piccolo del TZ: 1,9 centimetri contro un po' più di 2 del Sony. Un vero exploit, se pensiamo che i primi portatili Mac sarebbero stati ottimizzati in segreto dagli ingegneri della Sony.

Che il miniportatile di cui sui siti dedicati alla Mela si favoleggia ormai da anni (nei giorni scorsi uno di questi siti ha fatto un riassunto degli annunci apparsi via via: il primo è di quasi cinque anni fa) sarebbe stato la star del MacWorld Expo di San Francisco che si è aperto martedì mattina lo si era capito dai giganteschi tabelloni che decoravano facciate e interni del Moscone Centre. There is something in the air, c'è qualcosa nell'aria. Certo, poteva benissimo essere la nuova scatola per vedere i film wireless sul televisore di casa. E invece il piccolissimo portatile di casa Apple ha fatto la sua comparsa. Come al solito alla fine di un lungo discorso del capo della Apple, jeans, girocollo nero, barba lunga, che ha tenuto i quattromila ospiti incollati alle poltrone mentre presentava cose interessanti ma che non sembravano interessare più di tanto la sala che reagiva timidamente agli annunci.


Strano: di solito tutte le presentazioni di Jobs sono accompagnate da scrosci di applausi e fischi (all'americana) a prescindere da quello che dicono. Stavolta nell'aria c'era davvero qualcosa. E così è stato. Cominciamo dalla fine, dal MacBook Air. Si tratta di un portatile vero, non un subnotebook con un tastierino miserabile ed uno schermo altrettanto minuscolo. Il monitor è un 13 pollici, la stessa misura di quello dei MacBook Apple, a led (una tecnologia "verde" che consuma poco e non inquina quando si ricicla), luminosissimo. Una tastiera di dimensioni normali, anche per chi ha le dita non proprio da geisha, un processore Intel Core 2 Duo da 1,6 GHz, una capacità di memoria di 80 giga nella versione base che monta un hard disc da 1,8 pollici (lo stesso degli iPod). Ma per chi non si accontenta c'è l'opzione SSD. L'SSD è la prossima frontiera delle memorie di massa: non più dischi soggetti a rotture ma chip, circuiti elettronici capaci di funzionare da archivi. Il Mac Book Air (già ribattezzato MBA) può montarne uno da 64 gigabyte. Vantaggi: maggior velocità, minor peso, maggiore affidabilità. Di contro il costo ancora molto elevato, e destinato a restare alto fino a quando le industrie non riusciranno a produrre dei chip in quantità sufficiente a rispondere alla domanda sempre più alta del mercato.


L'autonomia è di tutto rispetto, se dobbiamo stare a quello che ci ha detto Jobs dal palco del Moscone Center: oltre 5 ore di funzionamento prima di una ricarica. Un exploit reso possibile anche dalla scomparsa del lettore ottico. Sì, avete capito: nessun cd o dvd a bordo. C'è, ovvio, l'opzione di collegarne uno esterno ma la novità sta in quello che la Apple ha battezzato Remote Disc, disco remoto. In pratica l'MBA può usare il disco (cd o dvd) di qualsiasi Mac che si trovi a portata di Wi-Fi. Se c'è un Mac nei dintorni il Mac Book Air vi mostrerà la sua unità ottica sulla scrivania esattamente come se fosse un disco interno. La connessione senza fili penserà al resto. Se funziona davvero è geniale.
D'altronde il nuovo di casa Apple non ha più connessioni fisiche, salvo una solitaria porta Usb: basta Ethernet, basta Firewire. Resta un'uscita video (se volete usare un monitore esterno) e una connessione per le cuffie. Dimenticavo: incorporata c'è una piccola telecamera per le conferenze in the road.
Il prezzo sembra essere piccolo per un oggetto di questa complessità: 1699 euro, iva inclusa. Disponibilità entro la fine di gennaio. Non siate impazienti.


Tv, film e iPhone: gli altri annunci


Almeno un paio di cose che Jobs ha presentato a San Francisco almeno per il momento sono riservate ai nordamericani, anzi agli statunitensi. Intanto il servizio di film a nolo, forse la novità sostanzialmente più difficile considerando i non idilliaci rapporti tra Apple e l'industria dell'entertainment. Parlo dei film a nolo, la possibilità cioè di noleggiare tramite iTunes Store qualsiasi film già da un mese dalla sua uscita in Dvd. Chi ha seguito le vicende recenti dei rapporti tra la società di Steve Jobs e il mondo dello spettacolo (o almeno dell'industria dello spettacolo) sa delle continue tensioni e dei tentativi delle majors, sia quelle del cinema che quelle della musica, di condizionare la politica dei prezzi di Apple. Nonostante sul negozio virtuale poco più di un mese fa siano stati raggiunti i 4 miliardi di brani venduti (Jobs ha anche detto che attorno Natale sull'iTunes Store sono stati comperati venti milioni di canzoni in un solo giorno), l'oligarchia mai sazia della musica e del cinema ha sempre insisto che i prezzi fossero troppo bassi. Di qui i dispetti, il ritiro di alcune etichette. Ma adesso che Jobs propone un servizio di noleggio dei film in uscita a prezzi accettabile, tutti i grandi distributori di cinema sono tornati e hanno firmato contratti di distribuzione con Apple. Dall'iTunes Store sarà possibile noleggiare sia pellicole di "repertorio" a 2,99 dollari che nuovi film a 3,99. Con la possibilità di visionarli per 24 ore entro 30 giorni dall'acquisto e di vederli sia sul televisore di casa, che sul computer o, per chi ha buoni occhi, sull'iPod. Quando il servizio arriverà in Europa ancora non si sa. Probabilmente ci vorranno alcuni mesi.


I film a nolo fanno parte della nuova strategia Apple per l'intrattenimento domestico. La Apple Tv, lanciata un anno fa, si è dimostrata sostanzialmente un flop. Legava troppo il suo utilizzo al computer. Insomma: uno doveva vedere la televisione dando i comandi dal computer. Cambiamento di strategia radicale: la Apple Tv, versione 2, presentata martedì a San Francisco sarà invece un apparecchio autonomo, collegato al mondo tramite il Wi-Fi che usa il computer solo come ponte verso Internet e dal quale si può gestire tutta la "filiera" della visione sul televisore di casa: dall'acquisto attraverso l'iTunes Store fino allo stravacco sul divano se il film non è proprio da cineforum anni Settanta. La buona notizia, per chi ha comperato la Apple Tv una anno fa è che l'aggiornamento alla nuova versione sarà gratuito. Bene per la Apple che sta imparando a rispettare i suoi clienti.


Come ha fatto anche lo scorso settembre quando, dopo aver ribassato di duecento dollari il prezzo del suo iPhone, ne ha restituiti cento agli acquirenti della prima ora. E per l'iPhone (di cui sono stati venduti già ben 4 milioni di pezzi nei primi duecento giorni di vendita, 20mila al giorno) sono arrivate alcune novità, che anche in questo caso riguardano solo gli Usa. La nuova versione (la 1.1.3) del software consentirà una serie di nuove funzionalità, tra le quali la georeferenziazione senza usare il Gps, che l'iPhone non monta. Lo farà, in collaborazione con Google Maps, usando la triangolazione delle antenne dei telefoni degli spot Wi-Fi che sono stati censiti in Nord America. Niente da fare per l'Europa dove molti, tra cui noi italiani, stiamo ancora aspettando questo benedetto iPhone. Apple, che aspetti?


Pubblicato il: 15.01.08
Modificato il: 15.01.08 alle ore 21.10
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