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La comunicazione non verbale

Ultimo Aggiornamento: 22/11/2007 04:48
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22/11/2007 04:46

La comunicazione acustica, negli esseri umani, può essere inoltre somatica o "strumentale" [artifactual]. Un buon esempio è il confronto fra il cantare a bocca chiusa o il fischiettare, che si ottengono solo con il corpo, e il "tam-tam" -i segnali dati con i tamburi- che richiede invece un qualche strumento a percussione o almeno un tronco d'albero. A volte i messaggi acustici non verbali -con o senza parola- vengono trasmessi "a distanza": da dietro una maschera, tramite figure inanimate come pupazzi o marionette, o altri oggetti usati negli spettacoli. Anche la comunicazione acustica somatica può essere vocale (un grido di paura) o non vocale (schioccare le dita per convocare un cameriere). Inoltre, in tutte le comunità di esseri umani a noi note, la comunicazione non verbale, nel canale acustico, è stata abilmente elaborata in un'ampia varietà di produzioni musicali, che possono essere accompagnate da un testo verbale (come nelle canzoni) o cantilenate senza parole, oppure realizzate da ogni sorta di strumento musicale, o ancora inserite in un prodotto artistico enormemente complesso e multidimensionale come l'opera. Così, mentre l'ouverture dal Don Giovanni di Mozart è un puro allegro di sonata, l'incantevole duetto fra Don Giovanni e Zerlina, "Là ci darem la mano" (Atto I, Scena 7), che viene immediatamente dopo un recitativo secco (cioè esclusivamente verbale), introduce una melodia a voce sola e poi due voci che s'intrecciano, per culminare in un gesto di contatto fisico e nell'uscita di scena saltellante, a ritmo di danza (tempo di 6/8). Essendo l'opera la forma d'arte sincretica per eccellenza, il codice musicale di Mozart, accompagnato dal libretto di Lorenzo da Ponte, in questa scena è rafforzato da una schiera di altri codici artistici non verbali, fra cui il mimo, la scenografia, la messa in scena, i costumi e le luci (ma anche, nella stessa opera, la danza, l'arte culinaria e persino la statuaria).

Una struttura artistica forse un po' meno complicata, ma analogamente fusa, è quella del film sonoro. Quest'ultimo attinge almeno a quattro codici, uno visuale e tre auditivi: il linguaggio, la musica e gli effetti sonori. Un altro esempio di fusione artistica sono i numeri acrobatici del circo, che si realizzano attraverso almeno cinque codici: l'atteggiamento dinamico dell'artista, il suo comportamento sociale, i costumi e gli altri accessori, il commento verbale e l'accompagnamento musicale. Alla sbalorditiva complessità dei messaggi provenienti dalle rappresentazioni teatrali (la frase di Amleto: ".accordate l'azione alla parola, la parola all'azione" non è che un modesto inizio) qui possiamo solo accennare.

Un'altra interessante forma di comunicazione non verbale avviene durante la direzione d'orchestra, che possiamo definire come segue: ricavare da un'orchestra, con un minimo di gesti coreografici il più possibile appropriati, il massimo risultato acustico. In un contesto pubblico, il direttore è in contatto non solo con i membri dell'orchestra, ma anche con gli spettatori che assistono al concerto. I gesti modellati da tutti gli apparati superiori del corpo -le mani, le braccia, le spalle, la testa, gli occhi- vengono decodificati dagli spettatori attraverso il canale visivo e trasformati dagli esecutori in suono, il quale viene poi restituito al pubblico (i direttori di opere spesso seguono le parole con le labbra). Come ha scritto recentemente il celebre pianista Charles Rosen: "Per tutti noi la musica è tanto gesto fisico quanto è suono, e la sua originaria parentela con la danza non si perde mai completamente."

I vantaggi funzionali dei diversi canali di comunicazione non sono mai stati analizzati a fondo, tuttavia è possibile fare alcune affermazioni sulla comunicazione acustica, che, a parità di condizioni, valgono per gli animali, compreso l'uomo. Un chiaro svantaggio è che il suono ha carattere transitorio, a differenza, poniamo, dei feromoni, messaggeri chimici che tendono a durare nel tempo. Per contrastare tale transitorietà, gli esseri umani hanno finito per ricorrere alla scrittura e, più di recente, hanno introdotto ogni sorta di apparecchio per la registrazione del suono. Questo apparente difetto, però, può essere compensato dai numerosi vantaggi che il suono ha sugli altri mezzi di comunicazione: tanto per cominciare, il suono è indipendente dalla luce, e può quindi essere usato di giorno come di notte. In secondo luogo, il suono riempie tutto lo spazio intorno alla fonte, e non richiede pertanto un collegamento diretto con la destinazione. Inoltre, comporta solo un minimo dispendio di energia. Nella maggior parte degli animali, l'unica fonte sonora è il corpo: di solito non è indispensabile alcuno strumento. Nel caso degli esseri umani, il suono può anche essere modulato in modo da variare da un intimo sussurro a un grido che copre una lunga distanza.
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