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La comunicazione non verbale

Ultimo Aggiornamento: 22/11/2007 04:48
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22/11/2007 04:45

Le forme più primitive di comunicazione interorganica nella biosfera si osservano nei procarioti, esseri per lo più unicellulari, prive di nucleo, comunemente noti come batteri. Negli ultimi vent'anni sono state individuate tre forme di associazione batterica: nuclei localizzati, un unico superorganismo, e in interazione con gli eucarioti (le forme di vita più familiari, costituite da cellule il cui nucleo è avvolto in una membrana; fra queste spiccano gli animali e le piante, ma ve ne sono anche molte altre). Nuclei localizzati molto complessi si trovano ovunque sulla terra: ci sono i batteri intestinali, i batteri della placca dentale, tappeti di batteri, ecc. Naturalmente la popolazione batterica è molto numerosa sia nei terreni sia nel limo sul fondo degli specchi d'acqua. Questi nuclei attingono continuamente informazioni relative a particolari circostanze, specie per quel che riguarda lo scambio di informazioni genetiche. Un eminente batteriologo ha osservato che, in questo modo, un nucleo batterico localizzato può sviluppare sofisticate strategie comunicative di sopravvivenza, che gli permettono, per un certo periodo di tempo, di funzionare come un unico organismo multicellulare.

Importante: tutti i batteri presenti sulla terra hanno il potere di agire di concerto, cioè come un'aggregazione planetaria illimitata, una sorta di enorme rete comunicativa biologica, un internet, se vogliamo. Questo insieme è stato definito come un superorganismo che possiede più informazioni di base del cervello di qualsiasi mammifero, e le cui innumerevoli parti sono in grado di trasferire e di condividere informazioni allo scopo di adeguarsi ad ogni possibile circostanza.

Il superorganismo batterico ha creato le condizioni ambientali favorevoli per lo sviluppo di una forma di vita completamente diversa: l'eucariote. I batteri sfruttavano gli eucarioti come loro habitat oltre ad usarli come veicoli atti a favorire la loro propria dispersione. Gli eucarioti, infatti, si sono evoluti in seguito a una successione di associazioni intracellulari molto strette fra procarioti. I biologi chiamano questo genere di associazioni "simbiosi"; tuttavia, in quanto dipendono da diversi processi comunicativi non verbali, possiamo definirle, più in generale, come forme di semiosi biologica. Le prime biosemiosi fra entità batteriche risalgono a più di un miliardo d'anni fa e sono pertanto l'origine di ogni forma di comunicazione.

Quanto a forma e varietà di scambi comunicativi, gli animali sono i più eterogenei fra gli esseri viventi: si ritiene che esistano da tre a trenta milioni di specie animali e, dato che il comportamento di ogni specie differisce da quello di tutte le altre -e la maggior parte è comunque scarsamente conosciuta- risulta evidente che è possibile fare solo qualche considerazione generale in merito.
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