Secondo Millon e Davis (2000) i vari comportamenti psicopatici originano da differenti organizzazioni di personalità. Gli autori dunque propongono 10 sottotipi del disturbo, partendo dal presupposto che tutti i soggetti antisociali hanno, in ogni caso, determinate caratteristiche in comune, cioè una marcata centratura su di sé e un disprezzo per i bisogni degli altri. Oltre a questo nucleo centrale, essi condividono spesso numerose caratteristiche sussidiarie che rendono difficile la diagnosi differenziale.
I diversi sottotipi che si caratterizzano per l’evidenza o la dominanza di taluni tratti temperamentali, sono i seguenti (Millon, Davis, 2000):
Lo Psicopatico Amorale: presenta molte caratteristiche della personalità narcisistica: esibiscono un senso di sé arrogante, indifferenza per il benessere altrui e sfruttamento degli altri, unitamente al non rispetto delle norme sociali, al disprezzo dei diritti del prossimo ed al non curarsi della propria integrità personale. Lo psicopatico amorale prova un senso di intrinseca superiorità rispetto agli altri. Questi soggetti in genere riescono a mantenere le loro attività entro i limiti della legge e raramente cercano un trattamento.
Essi evidenziano un approccio amorale, teso allo sfruttamento nelle relazioni con gli altri: questi psicopatici sono vendicativi e sdegnosi nei confronti delle loro vittime. Sembrano non avere altro principio se non quello di approfittare degli altri per il proprio guadagno personale. Mancano di senso di colpa e possiedono una ridotta coscienza sociale. Non si preoccupano affatto per il danno che possono arrecare attraverso le loro condotte.
Lo psicopatico amorale è simile per molti aspetti al sottotipo ´falso´. Entrambi elaborano piani e stratagemmi al fine di poter manipolare gli altri. Tuttavia, il tipo falso, che costituisce per Millon una variante della personalità istrionica, ha un continuo bisogno di attenzione e approvazione, caratteristiche invece assenti nello psicopatico amorale che, al contrario, è completamente centrato su di sé e mostra una totale indifferenza alle reazioni degli altri.
Lo Psicopatico Falso: Presenta molti tratti della personalità istrionica.
In pubblico veste i panni della persona socievole e amichevole e fa buona impressione sui conoscenti, rivelando, però, spesso tendenze impulsive, inaffidabilità, profondo risentimento e sbalzi d’umore con i familiari e le persone più intime. È caratterizzato da una persistente ricerca d’attenzione, spesso espressa attraverso comportamenti seduttivi anche con la seduzione sessuale. L’aria di affabilità superficiale, è estremamente precaria, ed egli è pronto a disprezzare chiunque venga a toccare un tasto sensibile. Quando questo succede, possono verificarsi momentanei ed improvvisi scoppi d’ira e d’abuso.
Considerato dagli altri una persona irresponsabile ed inaffidabile, esibisce entusiasmi di breve durata e comportamenti immaturi, sempre alla ricerca di stimoli. Nulla è lasciato al caso, egli continuamente trama ed escogita piani per raggiungere i suoi scopi: un approccio alla vita scaltro e astuto, essere insincero, calcolatore e falso. È però, capace di dimostrare lealtà e reciproco affetto nei confronti degli altri.
Inoltre, e a differenza degli altri tipi di psicopatie, sembrano divertirsi nei giochi di seduzione, provando soddisfazione ed eccitazione dalla tensione che così si sviluppa. Diventano calcolatori e insidiosi quando qualcun altro ha ciò che loro desiderano, che sia l’attenzione di una persona o un possesso tangibile.
La disonestà di questo tipo di psicopatia è estesa anche al Sé. L’attenzione e le lodi che gli altri riservano al soggetto, sono sempre percepiti come il risultato delle sue manipolazioni; raramente sono considerati espressione di genuino interesse. Il maggior timore dello psicopatico falso è che nessuno possa amarlo o prendersi cura di lui, a meno che non sia lui stesso a tramare in quella direzione.
Lo Psicopatico impavido: questo sottotipo presenta aspetti sia della personalità antisociale che di quella istrionica. Può essere descritto come intrepido, audace, coraggioso e ardito. È un soggetto che ama trovarsi in situazioni rischiose per l’eccitazione e la sensazione di vitalità che il rischio di per sé gli procura, non perché la situazione gli consenta di raggiungere mete di un qualche tipo. Molti di questi individui agiscono impulsivamente e si comportano in maniera avventata e incontrollata. È costantemente in movimento, passando da un’attività azzardata ad un’altra, e intraprendendo sempre nuove ed eccitanti impresde o avventure, nel vano tentativo di colmare il senso di vuoto che sente dentro di sé, e mosso anche da un’irrinunciabile bisogno di indipendenza ed autonomia e da una mancanza d’abitudine all’autodisciplina.
Al contrario di molti psicopatici le cui motivazioni di base sono l’aumento di potere e di prestigio personale e la vendetta, questi individui sono guidati da un bisogno di eccitazione e stimolazione (sensation seeking), di avventure che siano intrinsecamente pericolose e ciò si manifesta anche nella condotta sessuale. Questi soggetti ricercano le emozioni forti e ciò può delineare una gamma di azioni sessuali anomale. Ciò che li rende psicopatici è l’inaffidabilità e l’irresponsabilità nei confronti delle loro azioni, il loro disprezzo per gli effetti dei loro comportamenti sugli altri mentre si muovono senza posa per soddisfare un capriccio dietro l’altro.
Lo Psicopatico avidoo: rappresenta il distillato delle caratteristiche principali dei disturbi di personalità antisociale e dissociale, rispettivamente del DSM e dell’ICD: egli persegue l’aumento di potere e prestigio personale. Questi individui sono convinti che la vita non abbia dato loro ciò che era dovuto, che siano stati privati del giusto grado di amore, supporto e ricompense materiali e che gli altri abbiano ricevuto più di loro. Attraverso furti, atti di distruzione e violazione delle norme sociali, si auto-risarciscono delle privazioni subite dal destino, per ristabilire l’equilibrio mancante (in cio si pongono questioni di diagnosi differenziale con disturbi affettivi) seguendo il principio della contabilità morale.
Quello di cui si appropriano non è mai abbastanza per ripagarli delle precedenti deprivazioni. Restano quindi gelosi e invidiosi, aggressivi ed avidi, ostentando materialismo ed enorme spreco. Sono per la maggior parte completamente auto-centrati, auto-indulgenti e dissipatori, assolutamente non disposti a condividere con gli altri ciò che sono riusciti ad ottenere, temendo di poterlo perdere nuovamente.
Il tipo avido sperimenta non solo un senso di profondo vuoto, una fame di amore e di riconoscimento mai ricevuti, ma anche un’insicurezza e una profonda convinzione di essere veramente meno degli altri.
Lo Psicopatico viscido: è un soggetto profondamente insicuro e irresoluto, ed anche codardo e vigliacco. Come nel disturbo sadico di personalità, con cui questo tipo di psicopatia condivide tratti caratteristici di sadismo e di gentilezza e cordialita affetata, lo psicopatico viscido spesso si unisce a gruppi militarizzati alla ricerca di un capro espiatorio condiviso, cioè una persona o una popolazione etnica designata o i cosiddetti ”outsiders” di tutti i tipi, che invariabilmente rappresentano la stessa debolezza che questi psicopatici sentono dentro di sé. L’aggressività psicopatica è, in questo caso, una reazione controfobica a profonde paure e pericoli internamente percepiti, con lo scopo di dimostrare di non essere né ansioso, né debole e che non si soccomberà a pressioni e coercizioni esterne. Anticipando un pericolo reale e proiettando fantasie ostili, l’individuo, attacca per primo, nella speranza di spaventare il nemico.
La dinamica alla base di questo tipo di psicopatia, deriva dalle personalità dipendenti ed evitanti. In questo caso, il prossimo è fantasticato come un nemico potente, aggressivo e sadico.
In questi soggetti si riscontrano pratiche quali bisessualità, onanismo necrofilo, feticismo dei transessuali che incarnano la figura “combinata” etc.
Lo Psicopatico Esplosivo: si distingue dagli altri tipi per gli improvvisi e imprevedibili scoppi d’ira (si pone il problema della dagnosi differenziale coi quadri depressivi con scoppi di rabbia). Questa modalità si rileva frequentemente anche nella famiglia d’origine dello psicopatico con possibili componenti sia genetiche che di apprendimento sociale.
Tali comportamenti si manifestano inaspettatamente senza che possano essere identificati e contenuti. Sentendosi minacciati e ostacolati, questi individui reagiscono in modo capriccioso e offensivo sia verbalmente che fisicamente, sconcertando gli altri per l’inaspettato cambiamento che li ha colti. Come accade nei bambini, i capricci sono reazioni istantanee atte a far fronte alla frustrazione e alla paura.
Quando si sentono frustrati, essi perdono il controllo e cercano vendetta per i maltrattamenti cui sentono di essere soggetti.
Una volta liberata, la furia del momento attinge ai ricordi ed alle emozioni del passato esplodendo in una rabbia selvaggia, irrazionale e incontrollabile. Millon e Davis (2000) ipotizzano che lo psicopatico esplosivo possieda uno schema comportamentale simile a quello del ”borderline sadico ”. Egli è solitamente sotto controllo, ma, essendo carente la coesione della struttura psichica, non riesce a mantenerlo nelle diverse situazioni sotto stress. Succede quindi che, periodicamente, questi individui vadano incontro ad esplosioni di rabbia che si manifestano con comportamenti vendicativi ed improvvisi, dimostrando il loro stile psicopatico.
Alcune persone con peculiari tratti di personalità svolgono un ruolo di trigger su questo tipo di soggetti e molti di questi scelgono appositamente partner di questa specie, che utilizzano per poi potersi sfogare su di loro in maniera comunque controllata dalla struttura perversa della relazione e quindi non troppo pericolosa. Dunque l’impotenza ed il senso di fallimento personale diventano la sorgente degli attacchi aggressivi, che servono per liberare la tensione accumulata e sono scatenati da eventi trascurabili o da condotte del partner (lo stupro intrafamiliare, azioni perverse e non consensuali sono possibili e descritte).
Lo Psicopatico Abrasivo: questo tipo, a differenza degli altri, agisce in modo apertamente e direttamente litigioso e attaccabrighe. È una persona intenzionalmente antagonista ed irritante. Ha continui contrasti con il prossimo trasformando ogni minima frizione in una battaglia; egli è intransigente, irritabile, caustico, litigioso, attaccabrighe, avvilente, astioso, corrosivo, stizzoso. Molti manifestano caratteristiche dei disturbi di personalità negativista e paranoide.
Alcuni sostengono che il loro essere litigiosi sia dovuto alla difesa di determinati e alti principi morali. In realtà, questi ultimi, invariabilmente corrispondono al loro esclusivo punto di vista che viene da loro stessi ritenuto indiscutibilmente corretto, anche davanti all’evidenza contraria. Sono pedanti e dogmatici e provano il massimo piacere nel contraddire il prossimo.
Questi soggetti considerano un meccanismo correttivo essenziale le critiche “a fin di bene” realizzando (enactment) in tal modo una forma di relazione di accudimento inversa bambino/caregiver. Essi si sentono liberi di dire e fare qualunque cosa loro pensino sia utile per “correggere” le persone, essendo convinti di non derivare nessuna soddisfazione personale da questo: ciò talora puo iniziare una perversione sessuale ch poi si cristallizzerà in forma di educazione perversa: insegnare alla moglie a prostituirsi, educare la figlia ad accoppiarsi con animali, abusare di un minore per attuare l’ “educazione sessuale”.
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Lo Psicopatico Malvagio: in questa sottocategoria si trovano gli psicopatici più crudeli e spaventosi. Questo è un soggetto particolarmente ostile e vendicativo nei confronti degli altri esseri umani. Scarica i propri impulsi punitivi in una sfida distruttiva e odiosa contro la vita sociale convenzionale, “sfidando” le leggi universali. Diffidente nei confronti del prossimo e prevedendo sempre tradimenti o punizioni, ha sviluppato una spietata crudeltà, un intenso desiderio di ottenere vendetta per i reali o immaginati maltrattamenti cui è stato soggetto durante l’infanzia. In quest’individuo c’è un assoluto rifiuto d’ogni emozione di tenerezza ed il sospetto profondo che gli sforzi del prossimo nel dimostrarsi buono siano soltanto manovre per ingannarlo e causarne la rovina.
Le principali caratteristiche psicopatiche di questo tipo di soggetto si mescolano (in comorbilità) con quelle delle personalità sadiche, o paranoidi, o con entrambe, riflettendo non soltanto un profondo senso di deprivazione e un desiderio di punizione compensativa dell´altro, ma anche un’intensa diffidenza e ostilità. Molti assassini e taluni serial killer appartengono a questa categoria.
Quando si trova in posizione di potere, frequentemente esso brutalizza il prossimo per confermare la sua auto-immagine di forza.
Ciò che contraddistingue lo psicopatico malvagio è la capacità di comprendere la colpa ed il rimorso, anche se è incapace di provarli. Gode nello spaventare il prossimo, è molto combattivo, ed è in grado di sottoporre gli avversari ad una forte pressione. Egli non lascia la preda fino a quando questa non soccombe (troviamo qui una variante del ´desiderio di far impazzire l´altro´ descritto da Searles). A differenza degli altri sottotipi di psicopatici il soggetto di cui parliamo, riconosce i limiti di ciò che può essere fatto nel suo interesse personale.
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Lo Psicopatico Tirannico: si relaziona agli altri attaccando, intimidendo e distruggendo. Sono spesso accusatori ed offensivi e quasi invariabilmente distruttivi.
Diversamente dal tipo malvagio, però, quest’individuo sembra essere stimolato dalla resistenza o dalla debolezza, che incoraggiano ulteriori attacchi, piuttosto che fungere da deterrente o far sì che l’individuo si plachi (tratto di “persistenza”). I soggetti appartenenti a questa categoria provano soddisfazione nel costringere le vittime a cedere e sottomettersi. Quelli che non sono fisicamente brutali, utilizzano commenti taglienti e offensivi. Sebbene questi individui rappresentino il tipo più puro tra i classici psicopatici, essi mostrano caratteristiche appartenenti a numerosi disturbi di personalità, tra cui quello sadico e negativista che possono risultare in comorbilità.
Aspetti distintivi di questo tipo d’individuo sono il desiderio e la volontà di superare i limiti nell’essere inumano e impietoso. Tanto più i limiti sono superati tanto piu si innalza l’ autostima in un tripudio di trionfo sull’ umanità intera che stimola un’esperienza di quasi “divinità”. Spesso questo soggetto è calcolatore, freddo e sceglie con cura le proprie vittime, selezionando individui che facilmente si sottomettono o sono vulnerabili anziché reagire. Questi individui godono nel creare sofferenza e vederne gli effetti sugli altri. Al contrario dello psicopatico esplosivo, che sfoga la propria frustrazione attraverso l’ostilità in forme puntiformi, lo psicopatico tirannico fa uso della violenza come strumento per incutere terrore ed intimidazione in un tempo protratto.
In taluni casi questo si puo manifestare sul piano della sessualità, pur senza che vi siano reali scopi sessuali, ma esclusivamente perche la sessualità in una data circostanza diviene l’arena dell’ enactment psicopatico.
_ Lo Psicopatico Maligno: le sue caratteristiche frequentemente si mescolano con quelle del disturbo paranoide di personalità che può essere in comorbilità. I principali elementi distintivi di un quadro siffatto sono costituiti dall’orientamento di potere autocratico, dall’invidia, la diffidenza e dal risentimento nei confronti degli altri. Questo soggetto ha scoperto che tutti i suoi tentativi di abusare e tiranneggiare gli altri spesso si sono ritorti contro di lui e quindi ora cerca una ricompensa, non tanto attraverso l’azione brutale, quanto per mezzo della fantasia e dell’ onnipotenza del pensiero. Isolato e pieno di risentimento, si volge sempre più verso se stesso per meditare e rimuginare sul proprio destino. Preso dalle sue ruminazioni, immagina trame in cui ogni aspetto dell’ambiente gioca un ruolo minaccioso e spaventoso (si pone la questione della diagnosi differenziale con stati terrifico-abbandonici descritti in disturbi Asse I).
Dal proprio punto di vista, la malvagità altrui è destinata ad intimidirlo, offenderlo e minare la sua auto-stima cui, nell’ immaginazione, può reagire anche su piano sessuale che si realizza in maniera prettamente onanistica. Egli peraltro in ogni genere di relazione, anche sessuale, teme di perdere la propria autodeterminazione. Così le sue fantasie persecutorie si caratterizzano con il terrore di essere costretto a sottomettersi all’autorità e di diventare arrendevole e passivo (anche sessualmente).
[Modificato da sonardj 05/01/2008 23:37]