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Libertà, Dignità, Onestà, Umiltà

Ultimo Aggiornamento: 18/03/2008 15:11
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18/03/2008 15:11

Libertà, Dignità, Onestà, Umiltà

di A.G.

Siamo in pieno nella simbologia dell'Arte Muratoria.

Ovviamente la simbologia si ispira a tecniche muratorie moderne che gli antichi costruttori non conoscevano, ossia il cemento armato, ma rimaniamo sempre nella linea della medesima Arte.

L'immagine si riferisce alla tecnica con la quale si innalzano oggi i pilastri portanti di una costruzione: quattro elementi di ferro, comunemente chiamati "tondini", collegati fra di loro in senso orizzontale mediante "staffe", in modo da fornire la spina dorsale del pilastro che verrà riempito di calcestruzzo di cemento.

L'immagine si presta a rappresentare i quattro elementi di forza per la costruzione che il massone ha da costruire in sé ed intorno a sé nel mondo profano.

Il primo di essi è la LIBERTA' intesa non tanto nel suo significato esteriore di libertà garantita (o purtroppo a volte negata) dalle leggi, ma nel suo significato interiore, ossia di quella libertà che si esige a chi bussa alla porta del Tempio, chiedendogli di essere "uomo libero". In questa accezione la libertà significa la piena disponibilità di tutte le proprie facoltà, non asservite da alcuna di quelle schiavitù, cui spesso è asservito l'uomo profano. Molte possono essere infatti le servitù anche in una società che conceda al cittadino le più ampie libertà civili e politiche. Si può non essere liberi perché asserviti da vizi o passioni degradanti, da ideologie che richiedano cieca adesione, a teorie o a prassi contrastanti con la propria ragione ed i propri sentimenti, si può essere schiavi di preconcetti, siano essi razzisti, religiosi, od antireligiosi, per non parlare dei meno appariscenti quali la superstizione , il dogmatismo cieco e tanti altri che sarebbe inutile nominare perché sotto gli occhi di tutti nella vita profana.

Essere liberi interiormente significa poter disporre, ad ogni momento, delle proprie facoltà e delle proprie azioni secondo il dettame di una ragione illuminata e di sentimenti mossi da null'altro che dalla ricerca del vero e del bene.

Rimanendo nella immagine della costruzione del pilastro di cemento armato il secondo "tondino" che ne deve assicurare la forza e la stabilità è la "DIGNITA' ", ossia quel rigore di pensiero, di parola e di azione che debbono caratterizzare il comportamento del massone.

La dignità implica una continua vigilanza sul proprio atteggiamento e su ogni espressione del proprio IO. Dignità significa rinuncia a tutto quanto di volgare possa affiorare dal proprio subconscio di fronte alla provocazione, mantenendo la calma e la serenità in ogni occasione, anche in quelle nelle quali , come si dice " saltano i nervi". La dignità consiste nel crearsi una specie di impermeabilità dinnanzi a tutte le tentazioni o provocazioni che tenderebbero ad abbassare in noi il livello delle nostre reazioni che dovrebbero invece essere sempre improntate ad un atteggiamento di fermezza socratica che rifiuti di lasciarsi trasportare al livello di un qualsiasi interlocutore volgare o incivile. Dignità vuol dire anche saper affrontare le situazioni avverse mantenendo l'animo sgombro da ogni desiderio di ricorrere a mezzi di difesa che non siano onorevoli.

Il terzo elemento di forza della costruzione del massone, pur sempre rimanendo nella immagine alla quale ci siamo informati, è: L'ONESTA'. Dovrebbe essere ovvio, il concetto di onestà, ma stando le cose come sono oggi nel mondo profano, come appaiono ogni giorno evidenti intorno a noi nel mondo politico ed in quello degli affari, non sarà inutile ribadire che il massone deve essere un uomo onesto.

L'onestà non sta soltanto nel non rubare, ma sta in un comportamento globale di rettitudine e di rispetto verso di sé e verso gli altri che meriti la più completa fiducia. C'è l'onestà della parola che si esprime nel motto evangelico "il vostro SI sia SI ed il vostro NO sia NO". Si tratta di quell'aspetto dell'onestà per la quale chiunque abbia a che fare con un massone sa di poter sempre contare su di una parola veritiera che non nasconde nulla e che non copre secondi fini od interessi particolari.

C'è l'onestà che mantiene sempre le promesse e gli impegni presi e l'onestà di chi sa conservare il segreto di una confidenza ricevuta, e c'è l'onestà di chi sa riconoscere obiettivamente i propri limiti e valutare al loro giusto valore le qualità ed i difetti altrui. Il massone onesto non è soltanto colui che non ruba, ma anche colui che in ogni rapporto con i Fratelli e con i profani non abusa della fiducia che è stata riposta in lui, non fa promesse che sappia di non poter mantenere, non si lascia influenzare da sentimenti o risentimenti personali nello stabilire o rifiutare un impegno, e nel non vantare meriti o capacità che non possiede.

Il quarto elemento di forza nel pilastro di cemento armato del massone è:L'UMILTA'. L'Apostolo Paolo, che viveva in un'epoca nella quale il cristianesimo non era ancora fenomeno di massa, ma era

considerato, e considerava se stesso, come una setta iniziatica, scrive ben due volte nelle sue lettere, che ci sono state conservate, "Non vi stimate savi da per voi stessi" e motiva la sua raccomandazione dicendo "se alcuno si stima di essere qualcosa, pur non essendo nulla, egli inganna se stesso". Riteniamo tali parole estremamente adatte a precisare in cosa consista l'umiltà. Essa consiste nel valutare se stessi non per quello che vorremmo essere, o ci illudiamo di essere, o, ancora, qualche adulatore vorrebbe farci credere che siamo, ma per quello che realmente siamo. Non credere di essere i possessori, di ogni verità e di ogni virtù. La virtù dell'umiltà è una delle più difficili da acquisire, sia perché il nostro EGO è istintivamente portato ad affermarsi, sia perché quanto più si è consapevoli di possedere altre virtù, di sapere ciò che altri non sanno, di avere, insomma, un certo valore, tanto più questa consapevolezza è continuamente tentata di affermarsi. Essere umili significa sia avere di se stessi un'opinione rispondente a verità, sia riconoscere negli altri i loro giusti valori, quand'anche essi superassero i nostri. Essere umili non vuol dire sottovalutarci, ma valutarci in modo onesto e nel confronto con gli altri sapere ascoltare con quel rispetto che si deve alla personalità altrui, anche quando non se ne condividono le opinioni. Essere umili significa sapere rinunciare alle proprie personali verità o accettare di modificarle quando ci si trovi dinnanzi ad una verità più convincente ed evidente, quand'anche fosse quella di un nostro avversario.

Tornando alla nostra immagine muratoria, sia pure ammodernata alla tecnica del cemento armato, potremmo riassumere affermando che il cemento armato interiore del massone, ossia del massone che procede serenamente alla costruzione del suo 10 massonico, deve avere come sua ossatura essenziale questi quattro elementi, che abbiamo paragonato ai quattro "tondini" di ferro con i quali vengono innervati i pilastri del cemento armato. Senza di essi il pilastro non avrebbe che una resistenza effimera, ammesso che lo si potesse erigere e renderlo portante. Tanto per se stesso, come per la comunità massonica di cui fa parte, il massone che voglia procedere serenamente alla propria simbolica costruzione dovrà avere in sé, nel corpo stesso dell'opera erigenda, questi quattro elementi di forza: LIBERTA', DIGNITA', ONESTA', UMILTA'.

(tratto da HIRAM n. 6, dicembre 1984, pag. 184 - Ed. Erasmo)
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