L’orgasmo svelato nel nostro cervello

L’orgasmo svelato nel nostro cervello


Far l’amore piacevolmente è una delle più gratificanti e diffuse attività umane, ma i meccanismi cerebrali, che producono l’eiaculazione e l’orgasmo nei due sessi, sono ancora poco noti.
Per saperne di più, un gruppo di ricerca dell’Università di Groningen in Olanda, composto da anatomisti, radiologi e neurobiologi, ha condotto un singolare esperimento su un gruppo di giovani coppie volontarie.
Mentre la partner conduceva manualmente il proprio compagno all’eiaculazione, la PET (tomografia a emissione di positroni) ne registrava i circuiti cerebrali coinvolti.
I ricercatori avevano alle spalle una ricca documentazione sull’animale, topi soprattutto, che dimostra una costante attivazione di alcune aree cerebrali: l’area preottica mediale e l’amigdala.
La prima, in particolare, funziona da grilletto per l’eiaculazione, nel senso che il topo stimolato in questa zona dell’ipotalamo eiacula anche senza essere stato sessualmente stimolato.
Ci si aspettava quindi di trovare una situazione analoga nell’uomo.
In realtà, l’area preottica mediale degli uomini studiati non si è attivata e l’amigdala addirittura ha fatto registrare un diminuzione di attività.
Si sono attivate invece soprattutto due aree: la porzione ventrale del tegmento del mesencefalo e il cervelletto.
La prima area si trova nella parte profonda del cervello, nel cosiddetto tronco dell’encefalo, che è la porzione cerebrale che dal midollo spinale si allarga all’interno del cranio.
Il tegmento del mesencefalo è la parte finale, superiore del tronco, che confina, in alto, con il cosiddetto diencefalo, composto dal talamo, principale centrale sensoriale, e dall’ipotalamo, fondamentale centrale di governo dell’organismo.
Nel tegmento del mesencefalo si trovano raggruppati nuclei di neuroni che inviano fibre (assoni) in tutte le direzioni dell’encefalo, liberando dopamina.
È questo il circuito del piacere, che viene attivato anche in corso di assunzione di droghe come anfetamine, cocaina e simili.
È un circuito vasto, una rete di strade che collega aree diverse e distanti tra loro. Coinvolge il sistema limbico, che è un po’ il cuore emotivo del cervello, con l’amigdala e l’ippocampo, che registreranno la memoria di quell’emozione, la sua intensità; coinvolge anche aree corticali come l’insula, dove il piacere sarà avvertito in modo cosciente e, infine, aree che comandano il movimento come il cosiddetto nucleo accumbens e il cervelletto.
Una forte emozione come l’orgasmo, infatti, comporta notevoli modificazioni cerebrali, ma anche motorie e ormonali.
Dal cervelletto partirà un programma motorio automatico fatto di vocalizzazioni, espressioni facciali e posture del corpo.
Dai centri di comando della produzione di ormoni verranno liberate sostanze come la ossitocina, immessa nella circolazione sanguigna dalla parte posteriore dell’ipofisi (neuroipofisi).
Del resto, questo ormone è al centro della ricerca farmacologica sui disturbi dell’erezione, in quanto si è visto che partecipa attivamente non solo all’orgasmo ma anche a tutta la fase eccitatoria che lo precede.
Infine, sembra giocare un ruolo importante anche la serotonina.
Tutto questo nei maschi.
E nelle femmine? Qui le ricerche sono davvero molto limitate, ma uno studio è interessante. Sembrerebbe che, mentre non ci sono differenze per quanto riguarda l’orgasmo — anche nel cervello femminile esplode il fuoco d’artificio generato dalla dopamina — nella fase di eccitazione, viene attivata anche l’amigdala, fenomeno che non si registra nell’uomo.
Verrebbe da dire che, nella donna, l’apertura al rapporto si combina con un naturale, ancestrale, atteggiamento guardingo, segnalato dall’attivazione dell’amigdala, centro di comando della reazione di paura e di difesa.